mercoledì 31 dicembre 2008



La peggior forma di cattiveria che i potenti hanno nei confronti degli umili, dei deboli e degli indifesi è di ucciderli nei loro letti quando meno se lo aspettano, di ferirli o di causare loro pesanti mutilazioni rendendoli ancora più deboli e indifesi, di uccidere i loro figli o i loro cari.
Una forma di cattiveria ancora più raffinata è illudere questa massa di derelitti che la guerra possa significare la soluzione a qualcuno dei loro problemi o la rivalsa nei confronti di qualche ingiustizia o torto ricevuto. Una catena stupida di vendette sembra dipanarsi all'infinito alimentata da persone che nell'odio hanno dimenticato la caratteristica più importante dell'uomo che è l'intelligenza.
Per questo, sul mio blog, questa notte, in cui sono da solo con mia madre e non mi sento obbligato a divertirmi, faccio sventolare la bandiera della pace.
E tra poco, quando berrò il mio bicchiere di spumante insieme a lei ,lo farò augurandomi e augurandovi un anno forse più povero e più duro dal punto di vista materiale, ma anche, senza che vi sia l'ombra della contraddizione in questo, anche più pacifico per favore....

martedì 30 dicembre 2008

In attesa del nuovo anno...



E' un auspicio e un augurio per tutti che tutto l'Universo obbedisca all'Amore. Avrei preferito che la voce di Carmen Consoli si sentisse di più, perchè il mio paisà è un gran musicista e un ottimo paroliere ma la voce di Carmen mi piace di più...

lunedì 22 dicembre 2008

Auguri al Paese

Mi chiedo se sarei potuto nascere altrove. Penso di no. Avevo bisogno di questi gardini di limoni e di questo cielo. Avevo anche bisogno di vedere di tanto in tanto quelle sottili lingue rosse che scendono dalle bocche della nostra montagna. Tu sei una presenza impossibile: dovrei estrometterti ed espellerti ed avere una relazione normale come quelle che si vedono nei telefilm americani; amare una montagna che sputa fuoco, tenere la sua immagine su questa specie di gigantesco comodino che è la mia terra, non ha senso. Tanto lo so che sei di un altro e il fatto di ricordarmelo ogni mattino non mi fa bene. Adesso sto notando di me che sono cresciuto tra le incompiute. Forse per questo mi sono abituato a questa forma mentis. Non mi piace per niente completare le cose. Restano queste strutture, costate molti soldi, lavoro e fatica e io che non riesco a finire mai niente. Ora sono qua davanti al mio computer e ti penso, penso a quella tua strada dritta che hanno chiamato Corso Italia, ti penso come a due occhi sbilenchi, uno più grande e uno cchiu nicareddu, vicino al mare. Da lontano non si vede la sporcizia delle tue strade e il grigiore dei tuoi abitanti. Ma sono convinto che basterebbe sverniciare il grigio ed il nero e subito uscirebbero fuori i colori, che sono di sotto e tutto sembrerebbe subito più luminoso e pulito.
Sei di un altro? Si lo so che sei di un altro e che lui è geloso. Ma rimango lo stesso legato a questo traffico di macchine, a questo pastificio in mezzo al paese, ai massi del lungomare di Riposto, al pigno e alla cerza del panorama della mia infanzia. Lo vuoi capire o no che ti amo? Dovrei anche dirtelo? Si magari un giorno troverò il coraggio e te lo dirò. Intanto ti auguro buon Natale, Stratuni di petra nivura, a tia e a tutti i tuoi cari.
I.

venerdì 5 dicembre 2008

In Memoria

"Repost: già postato il 05/12/2007"

Oggi mi è capitato di leggere questa poesia di Ungaretti.
Voglio postarla perché, intanto mi ricorda i morti che nessuno o quasi ricorda o ricorderà.
Oggi "Moammed Sceab" è mio padre, Bonaventura Salvatore, che è morto esattamente dieci anni fa.
E mi ricorda anche i senza patria: coloro che fuggono dalla terra di nascita e si rifugiano in un posto a cui non appartengono, neanche se si cambiano la pelle o il nome, a coloro che non sanno sciogliere il canto dell'abbandono e che vengono accompagnati al cimitero solo da un amico e da una vecchia signora.

IN MEMORIA.
Locvizza il 30 settembre 1916.

Si chiamava
Moammed Sceab

Discendente
di emiri di nomadi
suicida
perché non aveva più
Patria
Amò la Francia
e mutò nome

Fu Marcel
ma non era Francese
e non sapeva più
vivere
nella tenda dei suoi
dove si ascolta la cantilena
del Corano
gustando un caffè

E non sapeva
sciogliere
il canto
del suo abbandono

L’ho accompagnato
insieme alla padrona dell’albergo
dove abitavamo
a Parigi
dal numero 5 della rue des Carmes
appassito vicolo in discesa.

Riposa
nel camposanto d’Ivry
sobborgo che pare
sempre
in una giornata
di una
decomposta fiera

E forse io solo
so ancora
che visse

domenica 30 novembre 2008

Un illustre parere sul ponte dello Stretto

Linko un interessante articolo contenente un'intervista ad un esperto. E non ho altro da dire che se davvero si volesse il bene della Sicilia non si farebbe così facilmente demagogia su questa cosa.

Post precedenti correlati:
un-progetto-definitivo-per-il-ponte
il-ponte

Un saluto a tutti
I.

sabato 29 novembre 2008

Conflitti di interesse e pornotax

Raddoppia l'Iva per Sky: il Pd 'Conflitto di interessi'
Decreto anti crisi, il governo prova a far cassa tassando il porno
Non c'è che dire siamo alla frutta!
Intanto, pur non essendo un fan di Murdoch, devo dire che queste piccole manovre non fanno altro che sottolineare l'attualità del problema del conflitto di interessi in Italia. Provvedimenti come questo non fanno altro che evidenziare il problema, ma è la situazione complessiva di Berlusconi politico e presidente che mina alle radici l'autorevolezza, anche internazionale, del nostro governo
La pornotax è una stupidaggine: a parte i casi evidenti, come si fa a stabilire se una scena di un film o un'immagine pubblicata su un giornale è porno o no. Si dovranno ingaggiare apposta dei critici cinematografici per stabilire se una scena è porno o è arte, oppure qualsiasi nudo di uomo o di donna o animali sarà considerato porno? Ai posteri l'ardua sentenza.

Via del campo

Tu dici che si vede che guardo le donne con occhi troppo vogliosi,che mi soffermo a guardare le loro curve e le loro forme. Tu dici che trapela che vorrei toccarle, abbracciarle e non solo abbracciarle e pensi anche che sia una cosa disdicevole. Ebbene lo penso anch'io. Ma vedi, ho anche troppa paura che i sentimenti possano demolire questo poco di vita. E' questo il mio peccato.


martedì 25 novembre 2008

Ottimismo che si commenta da sé

Da un articolo del Corriere online
...
CRISI - All'assemblea degli industriali Berlusconi è tornato anche sull'argomento crisi, all'indomani dell'incontro a Palazzo Chigi durante il quale il governo ha illustrato il pacchetto messo a punto per risollevare i consumi. «L'ottimismo, il coraggio, la volontà e la speranza possono farci uscire e in fretta dalla crisi che domina da alcune settimane: se tutti mettessimo in campo lo stesso ottimismo, potremmo guardare con più sicurezza al futuro che ci aspetta» ha detto il Cavaliere, prendendo la parola all'assemblea generale dell'Unione industriali romani.
....
DEBITO - Elogiando la propria squadra di governo («Mai nella storia italiana c'è stata una squadra così di ministri. Una squadra efficiente, impegnata ed entusiasta»), Berlusconi ha parlato anche del debito dell'Italia: «Il nostro è il più alto dei Paesi europei e cioè il 106%» ha detto il premier. «Siamo in una situazione più negativa rispetto a quella europea - ha aggiunto - non si dovrebbe dire ora ma credo che si debba tener conto nel considerarla l'eredità che ha ricevuto il nostro governo da quello precedente. Tra le difficoltà abbiamo ad esempio il fatto che i nostri prodotti hanno avuto un calo della convenienza pari al 50%».

domenica 23 novembre 2008

I tuoi fiori in Bad Guy

Rispondo a qualcuno con la stessa domanda che
mi ha fatto. Cosa significhi non lo so ancora:

sabato 22 novembre 2008

Dildo song

Era un pezzo che ero tentato di postarlo... :-)

Un parassita

giovedì 20 novembre 2008

Questo è un paese per vecchi ... e per raccomandati

Ci avevo pensato quando i due maggiori partiti hanno concordemente accettato il nome del giornalista Sergio Zavoli quale presidente della Commissione Vigilanza sulla Rai, implicitamente sancendo l'esclusione da quello che resta del circuito democratico dell'IDV. Peraltro sul Corriere ho trovato questo articolo firmato da Giancarlo Bosetti che esprime benissimo questo stesso concetto e altri ancora.
Questo è un paese per vecchi, dove i giovani sono esclusi dai gangli del potere e che, in piena crisi economica, si permette di sprecare le sue migliori e più fresche energie. I trentenni e i quarantenni che potrebbero a pieno titolo prendere in mano le redini della baracca, sono assenti, sonnambuli e invisibili.
D'altra parte le caste continuano a dominare il paese e a volte si appoggiano anche tra di loro. Si veda per esempio quello che succede a Messina in questo articolo firmato da Nino Luca.
Ma il sistema del candidato unico non era un metodo fascista o stalinista? E, mi chiedo, possibile che si trovano quelli che hanno le palle per emigrare all'estero e non se ne trova uno che le abbia per presentarsi ugualmente a un concorso, senza raccomandazioni e contro il parere degli amici degli amici, anche solo per il gusto sadico di scompigliare e disturbare questo gioco perverso.
Forse è vero che noi italiani (e noi siciliani in particolare) pagheremmo per lasciare le cose come stanno!
Cari saluti a tutti
I.

lunedì 17 novembre 2008

Le colpe mediche

Vi invito a leggere questo articolo del Corriere.
Di fronte a norme a tutela di una sola categoria e con la sanità italiana in fase di smantellamento, mi chiedo da dove nasca l'esigenza impellente di introdurre queste normative? Forse sono malizioso a pensare che si vuole favorire la categoria dei medici a sfavore della qualità del servizio reso agli utenti?
Mah!

sabato 15 novembre 2008

Il delitto impossibile

Vi invito a leggere questo articolo apparso sul blog di Le Scienze (Daniela Ovadia).
La disinformazione purtroppo impera. Per esempio, che senso ha mostrare le foto della povera Eluana da giovane, quando era giovane e bella? Se ci mostrassero le foto attuali forse il sentimento della pietà prevarrebbe su delle condanne morali che, da cristiano, mi sembrano irragionevoli e strumentali.
Eluana è già morta, non è possibile ucciderla ancora.

Una questione di geni....

COPIO INCOLLO QUESTO ARTICOLO DEL CORRIERE ONLINE

MESSINA - «Non lo so, non so come è andata. Non so neanche se è ancora impegnato con gli esami».

Ma come professore non si è ancora sentito con suo figlio in questa giornata importante?
«No. Non si usa fare da noi». La storia è sempre la stessa. Un posto da ricercatore, un solo candidato. Ma desta qualche sorpresa che si ripeta proprio oggi che nel Paese non si parla d'altro: la riforma Gelmini, i tagli all''università, i baroni e il nepotismo. Addirittura a Messina il Magnifico Rettore, Franco Tomasello, andra a giudizio a marzo con l'accusa di concussione, abuso d'ufficio in concorso, tentata truffa e maltrattamenti e con lui altre 23 persone tra docenti, ricercatori e funzionari. Eppure proprio a Messina cosa accade? Accade che venerdì c'è un concorso a un posto da ricercatore alla Facoltà di Economia. E in quanti si presentano? In cinque? In due? No. Si presenta un solo candidato. E chi è questo candidato?
È Ludovico Nicòtina, figlio del professore Giuseppe Nicòtina, ordinario di Diritto Processuale Civile presso la Facoltà di Economia del medesimo ateneo fino a maggio del 2008.

DA TRE AD UNO CANDIDATO - I candidati per la verità erano tre, ma gli altri due concorrenti dopo che avevano fatto domanda hanno preferito non presentarsi all’esame. Strano. Avevano il 33 per cento periodico di vincere un concorso e ad un passo dall'obiettivo rinunciano. Quindi campo libero per l’unico candidato al posto di ricercatore. Via libera per il dottor Ludovico Nicòtina, che è risultato essere vincitore. E nel pomeriggio il padre professore non ne è ancora informato nonostante qualcuno giuri d'averlo visto in aula con il figlio. Forse un caso di forte somiglianza.

IL PADRE - Professore ma lei insegna a Messina?
«No, io sono in pensione e prima insegnavo a Trapani non a Messina. Voi scrivete stupidaggini».
Ma è suo figlio il ragazzo del concorso?
«Non lo so. Si vada ad informare all'Università. Che cosa vuole sapere insomma? Il concorso è nazionale. Vale per tutta Italia. Se si è presentato solo mio figlio è perché gli altri non avevano i requisiti».
Ma suo figlio ha i requisiti? È avvocato vero? Ed è anche esperto in economia?
«Embè? È una cosa veramente strana. In Italia siamo messi malisssimo ma lui ha le pubblicazioni con particolare riguardo a quelle monografiche e a quelle pubblicate da riviste internazionali».
Lei non si è mai interessato a questo concorso?
«Non è neanche la mia disciplina. Ma i figli dei docenti sono più bravi perché hanno tutta una «forma mentis» che si crea nell'ambito familiare tipico di noi professori».
Quindi lei è in pensione?
«Si, ma sono utilizzato ancora. Ma solo in due commissioni per la conferma in ruolo per gli esami di dottore commercialista. Ho chiesto al ministero di esentarmi ma ci utilizzano fino in fondo, fino a quando non moriamo».
Ma lei dunque a Messina non ha mai insegnato?
«Io ho insegnato nella facoltà di economia».
Quindi nella facoltà dove suo figlio fa il concorso. Ma rispetto a quando insegnava lei, il preside è cambiato?
«No. Non è cambiato».
Quindi alcuni professori conoscono il candidato come il figlio del prof...
«Beh, qualcuno dei più anziani può essere».
Ma quando è andato in pensione?
«Lo scorso anno».
Ma fino a quando esattamente ha insegnato?
«Fino all'anno scorso».
Ma in un anno ci sono dodici mesi professore...
«E che sarà... dunque... maggio dello scorso anno. Credo».
Maggio 2008 o 2007?
«Si 2008. Insegnavo diritto processuale. Ma ora chiudo, non l'annoio più. Sono cose troppo tecniche».

Nino Luca
14 novembre 2008

lunedì 10 novembre 2008

Conservare il trattamento economico fondamentale

Da La Repubblica online

Ahi Ahi mister Brunetta
Come deve essere la moglie di Cesare? Al di sopra di ogni sospetto. Chi si avventura nella sacrosanta battaglia contro i fannulloni e gli sprechi di Stato, deve poi garantire il massimo della trasparenza amministrativa e, avvolto in un sacro fuoco, imporre il valore della meritocrazia: solo i migliori saranno i primi. Solo i migliori saranno scelti.

Tra i ministri il più noto e deciso assertore del merito e della trasparenza è indiscutibilmente il professor Renato Brunetta. Che di questa battaglia ne fa una ragione di vita. E che vita! Su e giù per le televisioni a elencare i fannulloni, di genere e di stile, su e giù per i ministeri a verificare - tornelli alla mano - che nessuno esca dal luogo di lavoro e stilare, verifiche alla mano, i migliori. E anche premiarli. Mister Brunetta vuole la massima trasparenza. L'ha detto e l'ha fatto. Ha imposto trasparenza, dunque curricula e retribuzioni, partendo dai suoi uffici. Ecco chi sono, ecco quanto guadagnano i miei consiglieri.

E chi sono? E quanto guadagnano i consiglieri del ministro Brunetta? Cliccate sul sito, andate alla pagina: "Retribuzioni annue lorde dello Staff del ministro".

Il capo di gabinetto, il consigliere di Stato Filippo Patroni Griffi, una lunga e onorata carriera al servizio delle istituzioni, percepisce per il suo incarico un emolumento accessorio di 85mila euro lordi l'anno. Poi lo stipendio. Già, lo stipendio. Giudicando forse inutile riferire la cifra, ha fatto scrivere: "Conserva il suo trattamento economico fondamentale". Nessun aiutino in più al visitatore curioso, seppellito anzi dalla domanda: di quale diavolo di trattamento fondamentale godrà il consigliere? La segretaria del ministro ha invece messo i puntini sulle i: guadagnavo 51mila euro (lordi) l'anno prima del trasferimento a palazzo Vidoni. Dopo il trasferimento la somma è lievitata di altri 34mila euro (lordi). Bella cifretta, vero. Quasi 4000 euro (netti al mese).

Ma al ministero non c'è orario e Brunetta è indemoniato: di notte e di giorno, di sabato e di domenica, a Natale come a Pasqua, lavora e produce. Sempre disponibili bisogna essere. Giusto perciò il maxi incremento. Al pari della segretaria si sono regolati altri dello staff: hanno detto tutto, scritto fino al centesimo gli euro che intascano e quelli che pagano in tasse. Purtroppo sono in minoranza: dei dieci membri più vicini al Capo quattro hanno illuminato ogni dettaglio della propria situazione economica imitando, tra l'altro, il ministro; sei si sono rifugiati in corner utilizzando la fantastica dizione: "conserva il trattamento economico fondamentale". E vabbè, lo conserva. Lo conserva anche la vice capogabinetto dott. ssa Caterina Guarna che percepisce per l'incarico, come emolumento accessorio, 61.705,49 euro lordi l'anno. Il principale è scritto ma non è detto, è pubblico ma resta un pochino riservato.

E comunque, si deve dire tre volte grazie al ministro. Perché, non contento di far trasparire gli stipendi dei suoi principali collaboratori (e di tutti i dirigenti e consulenti della Pubblica amministrazione italiana), ha obbligato ciascuno a esporre il proprio curriculum nella bacheca virtuale.

Cliccate prego!. E noi clicchiamo. Proprio la dottoressa Guarna, come scrive, ha diretto nel 1998 l'ufficio di coordinamento per le Politiche di sviluppo e coesione. Ufficio centrale dove si smistano i fondi di finanziamento europei a favore delle regioni d'Italia più svantaggiate. Dal 2002 al 2005 ha assunto l'incarico di Autorità di Gestione del Programma Operativo 2000-2006 presso la Regione Calabria. Chiunque abbia voglia di sfogliare una qualunque collezione di un qualunque giornale italiano appurerà che in Calabria i soldi europei hanno creato più scandali che sviluppo. Un falò di milioni di euro bruciati dall'insipienza di un ceto politico inadeguato, per non dire peggio, e di una burocrazia distratta, per non dire altro. Anche il capo della segreteria tecnica del ministro, il dottor Renzo Turatto, proviene dalla Calabria, dove ha ricoperto l'incarico di responsabile, dal 2002 al 2005, del dipartimento bilancio, finanze, programmazione e sviluppo.

Non essendo plausibile che il ministro abbia chiamato nello staff funzionari che non mostrassero altissime competenze, né essendo discutibile la tenacia con la quale Brunetta afferma quotidianamente il valore del merito nell'avanzamento di carriera, è del tutto evidente che la Calabria - nonostante le continue denigrazioni patite - abbia in silenzio fatto passi da gigante, innescando, nel disinteresse totale, e forse grazie alla Autorità preposta e per merito promossa, un formidabile circuito virtuoso cui il governo, riconoscente, ora segna nell'albo dei migliori.

Altri devono invece stare in guardia e preoccuparsi del loro futuro. Ancora non inquadrabili, ma siamo lì lì, nella specie dei fannulloni, e con emolumenti non del tutto paragonabili ai collaboratori del ministro, i ricercatori impiegati all'Istituto Superiore della Sanità, godendo di un contratto da precari, temono di perdere il posto se i tagli ventilati (in qualche caso programmati) dovessero davvero compiersi.

I ricercatori precari in Italia sono così tanti da essere destinatari di incarichi delicati e importanti. Troviamo precari chiamati a tutelare la salute pubblica intervenendo nel merito di crisi sanitarie molto note come l'Aids, la diossina o la melammina degli alimenti o anche il bioterrorismo. Ricercatori molto competenti, molto specializzati (e molto precari) a cui sono affidate - anche se non in via esclusiva - quotidiane attività di monitoraggio e di controllo di prodotti delicati (come, per esempio, la qualità del latte in polvere destinato ai bambini; la purezza dell'acqua minerale destinata ai grandi; la qualità e le eventuali contaminazioni dei giocattoli posti in commercio).

Il governo garantisce che tutto è in ordine e la cura dimagrante toccherà soltanto la fannullaggine. Rami secchi e spesa, gonfiata, finalmente ritornata al suo peso forma. In effetti, e apriamo parentesi, il governo ha trovato il modo per promuovere - sebbene il clima non appaia favorevolissimo - una nuova grande banca, la nascente Banca del Meridione. Sei milioni di euro, solo per iniziare, solo per lo start-up. Soldi tolti a quel pozzo senza fondo delle spese per la cultura. Un pizzico di cultura in meno, e - forse - una banca in più.

I precari della cultura e della ricerca però lamentano che la cura dimagrante, anche in ragione dei nuovi investimenti, alla fine li lasci stecchiti. E' abbastanza incredibile, ma non riescono proprio a tranquillizzarsi. Prendete per esempio quelli che temono di non veder rinnovato il contratto (nell'area vasta di quelli definiti atipici) all'Ispra, l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. Lì ci sarebbe (secondo dati forniti dai lavoratori nda), una rilevante incidenza dell'utilizzo di contrattisti. Parte di essi, usiamo non a caso il condizionale, sarebbero attualmente impegnati nella stima e nella trasmissione alle autorità internazionali di controllo dei gas serra. Il gruppo di lavoro (secondo la fonte citata a prevalente composizione di precari) gestirebbero ruoli delicati e rilevantissimi.

Se i contratti non verranno rinnovati chi registrerà i gas? E chi li trasmetterà? Quale danno economico subirà l'Italia dalla eventuale inadempienza, per futura carenza di personale, di tali obblighi?
Si lamentano coloro che temono di perdere il lavoro. Ma si lamentano anche coloro che il lavoro lo conserveranno. Come gli ingegneri e i geologi del Registro italiano dighe. Erano bravi e capaci, soprattutto efficienti: in poco più di ottanta tenevano sott'occhio circa 540 dighe effettuando ogni anno circa 1300 sopralluoghi e ordinando azioni di manutenzione straordinaria su circa 300 dighe. Un piccolo ente autonomo senza grilli per la testa e, scorrendo le cifre, senza fannulloni in giro. Con in più un bel gruzzoletto di soldi che venivano dal ticket pagato dai gestori delle dighe stesse.

Però il governo, questa volta l'ex a guida Prodi, sempre nel nome della lotta agli sprechi, decise di sciogliere l'ente e immettere nel ruolo del ministero delle Infrastrutture i suoi tecnici.

Abracadabra. Come per magia i sopralluoghi si sono rallentati, tanto che nel 2008 non è garantita l'effettuazione del calendario completo delle visite, e di sodi in più nemmeno l'ombra. Lo Stato ha recuperato, vero, 200mila euro l'anno per l'eliminazione dei costi relativi al funzionamento del consiglio di amministrazione ma, ad oggi, ha perso nove milioni di euro l'anno legati al contributo che versavano i soggetti controllati all'ente controllore.
Meglio di così!

Segnala una storia a: a. caporale@repubblica. it

(10 novembre 2008)

venerdì 7 novembre 2008

Le dérapage de Berlusconi sur Obama fait le tour du monde



Le dérapage de Berlusconi sur Obama fait le tour du monde
Laurent Suply (lefigaro.fr)
07/11/2008 | Mise à jour : 16:16 | Commentaires 162
.
VIDEO - Le chef du gouvernement italien a qualifié le président élu américain de «bronzé». La gauche italienne critique une nouvelle gaffe du «Cavaliere».

«Giovane, bello e abbronzato». «Jeune, beau et bronzé». C'est ainsi que le chef du gouvernement italien, Silvio Berlusconi, a décrit jeudi Barack Obama, au cours d'une conférence de presse à Moscou.

Aussitôt, la gauche italienne et la presse ont critiqué une nouvelle «gaffe» du Cavaliere. Dario Franceschini, numéro deux du Parti démocrate (PD), principal parti d'opposition, a appelé Berlusconi à présenter «immédiatement» des excuses. «Dans le meilleur des cas, Berlusconi n'arrive plus à se contrôler. Il oublie que ses paroles mettent en cause l'image de notre pays dans le monde. Dire que le président des Etats-Unis est ‘jeune, beau et même bronzé' résonne aux oreilles de tout le monde comme une offense dangereusement ambiguë», a déclaré Franceschini.

«Avec ses réparties lourdes et malheureuses, Berlusconi discrédite l'Italie sur la scène internationale. Jamais un président du Conseil n'était tombé aussi bas», a affirmé Massimo Donadi, chef des députés du parti Italie des valeurs de l'ex-magistrat anticorruption Antonio Di Pietro (opposition).

La presse n'est pas en reste. Le Corriere della Sera et La Repubblica mettent la vidéo en belle place sur la une de leurs sites web, cette dernière soulignant images à l'appui que la gaffe a déjà fait le tour du monde.

Face à ces critiques, Berlusconi, qui a été très proche de George W. Bush durant toute sa présidence, s'est défendu en affirmant qu'il s'agissait d'un «compliment». Compte tenu de son attachement à son apparence et à ses séances d'UV, la justification sonne presque juste…
link all'articolo

giovedì 6 novembre 2008

"Suntanned" ... Cimabue cimabue, fai una cosa e ne sbagli due

Ve lo posto direttamente in inglese l'articolo del Times Online. A me questo tipo, come tutti i personaggi che pensano di essere spiritosi e non lo sono, fa morire dal ridere:

Silvio Berlusconi, Italy's gaffe-prone Prime Minister, today found himself accused of racism after calling Barack Obama "suntanned".

Speaking in Moscow at a joint news conference with President Medvedev, Mr Berlusconi said Mr Obama's election had been "hailed by world public opinion as the arrival of a Messiah".

He added: "I will try to help relations between Russia and the United States, where a new generation has come to power. I don't see problems for Medvedev in establishing good relations with Obama, who is also handsome, young and suntanned".

Mr Berlusconi said he had intended the remark as a compliment and those who failed to understand this were "imbeciles".

Earlier Mr Berlusconi, 72, had said he would be in a position to offer Mr Obama advice on politics because of his age and experience. The Italian leader himself boasts a perma-tan, and has had plastic surgery in an attempt to make him look younger.

Dario Franceschini, a centre left deputy, called on Mr Berlusconi to apologise to Mr Obama and to avoid embarrassing Italy in future with remarks "in bad taste".

He said the flamboyant Italian leader and media tycoon "forgets that his words affect the image of our country in the world". He added: "To say that the US President is young, good looking and suntanned will sound offensive to many and charged with dangerous ambiguity."

Walter Veltroni, the opposition leader, said: "A statesman cannot allow himself to make cabaret jokes while abroad. Berlusconi is seriously damaging the image and dignity of our country." Massimo Donadi of the centre left Italy of Values party said Mr Berlusconì's "unhappy" remark had exposed the centre right's "creeping racism".

Mr Berlusconi's previous gaffes include remarking to businessmen on a trip to the US that Italy was a great country to invest in "because we have fewer Communists nowadays and beautiful secretaries, superb girls".

Meeting the Danish Prime Minister Anders Fogh Rasmussen in 2002, Mr Berlusconi described him as "the best-looking Prime Minister in Europe" and suggested he should have an affair with his wife, the former actress Veronica Lario.

In 2005 Helsinki demanded an explanation when he said he had used "playboy tactics" to persuade the Finnish President Tarja Halonen to back Italy as the site of the European Food Safety Authority.


Allora, in calce riporto il link all'articolo copiacucito sopra e la precisazione che io non capisco molto bene l'inglese. Ma che l'Italia ha fatto la sua ennesima figura di paese da cabaret a livello internazionale credo si sia capito bene :-)

Saluti a tutti
I.

venerdì 31 ottobre 2008

Spazio e Tempo

Ultimamente ho un po' trascurato questo blog. Ora ho intenzione di rimediare: posto questo stralcio della voce di wikipedia dedicata allo spaziotempo. Non c'è molta poesia nell'immaginare tutto il continuum spaziotemporale come un "filone di pane". Già il grande "lungo fiume completamente ghiacciato" va meglio. Ma nemmeno quest'ultima metafora, a ben guardare, descrive compiutamente il fluire degli eventi. Per immaginare il divenire dobbiamo ridurlo a un cibo appetitoso oppure a un freddo e immobile ghiacciaio. Cose che comunque sono ferme e immobili, mentre noi sentiamo in ogni profonda fibra del nostro essere un incessante movimento. Eccovelo comunque questo confine tra ciò che si può immaginare e ciò che semplicemente si può scrivere in formule matematiche (ma non è una roba in cui sono particolarmente bravo).



Se immaginiamo di osservare tutto lo spaziotempo dell'universo nella sua interezza, immaginando dunque di "uscirne fuori" per guardarlo, esso assomiglia, per ricorrere ad un utile metafora, ad un filone di pane o a un lungo fiume completamente ghiacciato, nel quale ci sono le linee d'universo degli oggetti: la lunghezza è la dimensione temporale; per lo spessore e la larghezza ci sono gli eventi così come sono disposti nello spazio. Ricordiamoci che noi qui vediamo tutto lo spaziotempo, e dunque tutto lo spazio esistente e tutto il tempo (perlomeno del nostro universo - vedi Dimensione parallela e Multiverso), sia trascorso che futuro. Inoltre l'analogia precedente ha un errore di fondo (al quale però è impossibile ovviare): ogni fetta di un vero filone di pane, se si trascura la profondità (la "lunghezza" del filone), ha solo due dimensioni, mentre una "fetta" dello spaziotempo, se si trascura il tempo (allo stesso modo della profondità) comprende tutt'e tre le dimensioni spaziali. La "visione" immaginaria e "in contemporanea" di tutto lo spaziotempo esistente è detta dai fisici e dai filosofi visione "in blocco" dello spaziotempo o anche continuum spazio-temporale.

domenica 5 ottobre 2008

Gli ex cattivissimi albanesi

Tanto per dimostrare che dell'integrazione non bisogna avere poi tutta questa paura e che invece bisogna lavorare tanto sulle politiche non solo repressive nei confronti degli stranieri, riporto questo articolo del Corriere :

I nuovi albanesi d'Italia
«Ora non fanno più paura»
Sono 420 mila, più lavoro e meno reati

In meno di vent'anni, la prima grande ondata migratoria arrivata nel nostro Paese è stata assorbita e metabolizzata. Gli albanesi, prototipo degli immigrati «cattivi e violenti», non fanno più paura. Si sono integrati, lavorano, molti sono diventati piccoli imprenditori e dopo aver fatto «fortuna» c'è chi ritorna in patria per mettere a frutto il capitale economico e professionale acquisito da noi. È questo il quadro che emerge dalla ricerca «Gli albanesi in Italia. Conseguenze economiche e sociali dell'immigrazione» messo a punto da Caritas-Migrantes nell'ambito del progetto comunitario «Aquifalc» che ha finanziato il rapporto. «Lo si rileva dai dati sull'occupazione, sulle famiglie, sulle presenze a scuola, sugli stessi addebiti penali. È un esempio che fa ben sperare anche per gli immigrati romeni che hanno sostituito gli albanesi al vertice delle preoccupazioni degli italiani», sostengono Franco Pittau e Antonio Ricci curatori del dossier.

Con gli albanesi, nei primi anni Novanta, l'Italia scopre di colpo di essersi trasformata da nazione di emigranti in paese di immigrazione. Il flusso inizia in un clima di accoglienza. Sia nel 1990 (circa 800 rifugiati nell'ambasciata italiana) che nel marzo del 1991 (25.000 sbarcati in diversi porti della Puglia dopo la liberalizzazione dei passaporti) questi emigrati in fuga da un paese povero, stremato da una dittatura comunista feroce durata cinquant'anni, sono ben accetti. Ma il clima peggiora già quattro mesi dopo, in agosto, quando quasi 20.000 albanesi arrivati tutti insieme sul mercantile Vlora in cerca dell'Eldorado che avevano visto in tv, vengono rispediti a casa senza complimenti subito dopo lo sbarco. Chi non ricorda le immagini dello stadio di Bari dove vennero ammassati prima del rimpatrio forzoso? Quella nave aveva dato l'idea di una minaccia, di un'invasione, al pari del continuo andirivieni di gommoni e di scafisti che ne seguì. Ben 200.000 persone sono sbarcate sulle coste pugliesi tra il '91 e il 2000, secondo la stima del Consiglio italiano per le scienze sociali. E di queste meno di settemila l'anno sono state intercettate dalle forze di polizia e rimpatriate.

Cifre che hanno assicurato per molti anni all'Albania il primo posto nella graduatoria dei paesi stranieri in base alla pressione migratoria nei confronti dell'Italia. A ciò si è aggiunto un altro triste primato: nel 2000 gli albanesi sono il primo paese anche nella classifica degli stranieri denunciati per gravi reati (traffico di sostanze stupefacenti, spaccio, sfruttamento della prostituzione, stupro, omicidio), con una quota del 16,1%. Una cifra che combinata a gravi singoli episodi di criminalità, ha fatto sì che soprattutto dove sono più presenti, al Nord e al Centro, gli albanesi fossero considerati dagli italiani tanti, troppi. E molto «cattivi». A Milano si diceva che persino gli affiliati alla 'ndrangheta avevano timore degli albanesi. I più riescono a nascondersi nelle pieghe della nostra società per emergere in occasione delle regolarizzazioni (1995, 1998, 2002). Altri, invece, vengono espulsi e rispediti nel loro paese, dove sta capitando di tutto: crisi finanziaria nel 1997, guerra del Kossovo nel 1999, il conflitto nella vicina Macedonia. Sanno di non essere graditi, e così gli albanesi per rimanere nella loro «terra promessa» riducono le forme di socializzazione più visibili (incluso l'associazionismo) e potenziano invece le forme di autorganizzazione su base familiare e intracomunitarie. Sono in gran parte giovani, senza lavoro, ma arrivano che già sanno parlare bene l'italiano.

E' alto anche il flusso degli studenti universitari (10 mila). Sembra un arretramento, ma in realtà si rivela un'impostazione «vincente». A cavallo del 2000, la situazione cambia, e oggi, è addirittura mutata di segno. Essere albanese non equivale più ad essere criminale. Le denunce nei sette anni che vanno dal 2000 al 2006, pur essendo raddoppiata la popolazione regolare, sono inferiori a quelle presentate in tutto l'arco dei dieci anni Novanta. E si riducono percentualmente rispetto a quelle di marocchini e romeni: così gli albanesi scivolano al terzo posto, dopo essere rimasti a lungo in testa nella hit parade del crimine straniero. Secondo il rapporto Caritas-Migrantes, oggi i reati penali (un sesto di quelli commessi da stranieri), sono addebitabili in larga misura alla criminalità organizzata albanese e non più a singoli, come dimostrano alcune fattispecie di reato, tipiche delle organizzazioni criminali (associazioni di tipo mafioso e traffico di stupefacenti). Su questo punto, però, il sociologo Marzio Barbagli è meno ottimista: «In relazione ai tassi di criminalità io sarei più prudente, anche se la Caritas sta svolgendo un lavoro importantissimo per la conoscenza del fenomeno».

Per la Direzione investigativa antimafia (Dia), inoltre, ormai la criminalità albanese si è concentrata sul traffico di droga dove svolge un ruolo da protagonista. Al tempo stesso, però, chi non delinque, cioè la stragrande maggioranza, dimostra di essersi ben integrato. «Sul luogo di lavoro l'albanese gode di buona fama: disponibile, affidabile, rispettoso dell'autorità e soprattutto disposto a lavori molto faticosi, rispettoso degli orari», spiegano ancora Ricci e Pittau. Oggi sono circa 420 mila, seconda comunità straniera per numero di presenze. L'area di maggiore insediamento con il 33,5% è il Nord Ovest, seguono le regioni centrali (27,2%) e quelle del Nord Est (26,8%). La collettività può essere così ripartita: 216 mila occupati, 15 mila lavoratori autonomi registrati presso le Camere di commercio (un dato che dimostra la presenza di un discreto nucleo di piccoli imprenditori), 101 mila minorenni, un quinto del totale. I rimanenti 88 mila sono in Italia per motivi di famiglia o in attesa di inserimento.

E' una comunità che mostra equilibrio tra uomini e donne, anche per effetto della ricomposizione dei nuclei familiari, e i più sono di giovane età, tra i 18 e i 40 anni. L'incidenza dei coniugati riguarda i due terzi della presenza ed è nettamente superiore a quella media del totale degli immigrati (+8 punti percentuali). Sono in aumento anche i matrimoni misti che, a differenza di quanto avviene per la maggior parte delle altre collettività immigrate, coinvolgono in tre casi su 4 i maschi albanesi. Non mancano segnali positivi anche da limitati flussi di ritorno in Albania. 500 sono i casi di reimpatrio assistito dal progetto «Welcome Again». L'obiettivo: assicurare un supporto agli albanesi rimpatriati volontariamente con accompagnamento al lavoro e alla creazione di microimprese.

M. Antonietta Calabrò
05 ottobre 2008

In calce annoto che, naturalmente, la repressione della criminalità e il mantenimento della legalità sono un'altra cosa e ci vuole grande rigore. In materia di legalità tuttavia chi si rende immune dalle leggi e dai processi, non può dare nessuna lezione a chicchessia.
Un caro saluto a tutti
I.

sabato 20 settembre 2008

Catania/Crac 2

Linko l'articolo di Gian Antonio Stella.

A questo punto non so che augurarmi. Una maggioranza schiacciante di cittadini catanesi, di recente, ha votato l'attuale amministrazione, consegnandole una fiducia e un consenso sconfinati. I catanesi hanno voluto che il dissesto si verificasse sotto un'amministrazione di centro-destra. Io non lo avevo capito e pensavo il risultato così netto delle elezioni fosse dovuto alla straordinaria abilità dei catanesi di stare con il più forte o con quello che considerano tale. Dall'altro lato, è stato lo stesso centro sinistra, spaventato che magari gli venisse accollata una parte di responsabilità, a ritirarsi dallo scontro elettorale (perchè in pratica di un gettare la spugna si è trattato).
Magari l'attuale sindaco avrebbe preferito non avere tutti questi voti e avere ancora un nemico comunista a cui addossare la responsabilità dell'accaduto.
Ora, si batte alla cassa del Presidente del Consiglio che, ora, dovrebbe tirare via le castagne dal braciere. Ebbene, penso che nemmeno lui nella sua quasi divinità, possa farlo, a meno di non creare una KAI per Catania, sperando che i comunisti non dissipino con qualche stregoneria sindacale il lavoro fatto, magari pretendendo di fare una trattativa che non sia del tipo "prendere o prendere altrimenti ti do del comunista bastardo".
Io credo che a Berlusconi bisognerebbe ricordare questo semplice concetto: in occasioni come queste bisogna essere chiari con sé stessi e assumersi fino in fondo le proprie responsabilità. Nessun catanese è responsabile dell'accaduto perchè la colpa è tutta del medico personale di Berlusconi, che è andato via. Allora è necessario che Lui paghi, con i soldi dello Stato (ovviamente), tutti gli errori commessi dal suo dottore. Altrimenti perchè gli avremmo votato il medico personale come sindaco e perchè avremmo votato in massa i suoi partiti?

=======

In questo video trovato su youtube e intitolato
"Catania: ultima frontiera. Della cattiva amministrazione." a un certo punto compare un manifesto elettorale: "i disagi di oggi saranno ricompensati dai benefici di domani!"....




e guardate anche questo che non ho il coraggio di inserire ma linko soltanto....

martedì 16 settembre 2008

Debiti stupefacenti

Ci sono cose che proprio non riescono ad entrare in questa mia zuccaccia maledetta. Una di queste cose è come l'economia moderna, globalizzata, informatizzata, finanziarizzata possa fondarsi così tanto sui debiti. Non ho la competenza per scrivere un articolo di economia, tuttavia penso che un'economia sana dovrebbe basarsi sui prodotti, sulle innovazioni, sulla risposta ai bisogni della gente, non sul debito. Ora siamo arrivati a una crisi finanziaria di vasta entità, che alcuni paragonano alla grande depressione del 1929.
Da profano sto cominciando a pensare che indebitarsi per la gente, per gli enti pubblici, per gli stati, per quasi tutti gli operatori in campo finanziario sia una specie di tossicodipendenza. Il bello è che chi non vuole o non può indebitarsi viene considerato un mutante o un alieno. Qualche tempo fa ho acquistato un'utilitaria in contanti e ho visto bene il venditore guardarmi con aria di grande disapprovazione :-) .... ma io me ne sono fregato... Chi in questi anni di grande sperpero non ha potuto indebitarsi ha ovviamente sviluppato sensi di inferiorità o di colpa e stare in affitto è diventata quasi una macchia nella morale della persona. Andare in giro con macchine vecchie e scassate, roba da accattoni.
Noto anche che la follia collettiva dell'indebitamento non mette al sicuro le poche formichine che sono rimaste in giro. I risparmiatori che a suo tempo investirono in Cirio, Parmalat, bond argentini ne sanno qualcosa: paradossalmente chi risparmia è meno al sicuro di chi si indebita e, alla fine, non ha più niente da perdere.
Ora non so come andrà a finire ma so perfettamente che alla fine del ciclo qualcuno parlerà di rifondare l'economia mondiale su basi nuove, ci saranno nuove e ferree regole che impediranno l'emissione di titoli e mutui “spazzatura”. Gli stati cominceranno di nuovo a ingerirsi pesantemente nell'economia e così via. Ma sono anche sicuro che poi il capitalismo comincerà a dimenticare che l'economia è fatta di prodotti, di beni e di cose utili e comincerà di nuovo ad assumere vecchie e nuove droghe finanziarie. O forse no, nessuno ha la palla di vetro e il futuro è sempre altro da ciò che pensiamo e ciò impone, nel lungo periodo, il metodo della speranza. Nel breve periodo però, visto quello che sta succedendo, mi sembra ridicolo essere ottimisti.
Un saluto a tutti
I.

venerdì 12 settembre 2008

La prova negativa

Vorrei solo fare notare che quello della bambina greca scambiata per Denise è l'ennesima prova negativa che gli "Zingari non rubano bambini", a meno che non siano figli loro. Purtroppo mille prove negative non bastano a confutare questa leggenda metropolitana (un esempio di "probatio diabolica", mentre dovrebbero essere coloro che affermano colpe altrui a provarle).
Invece nessuno guarda le statistiche che ci danno un quadro obiettivo della situazione.
Sulla ex presunta Denise ho piacere di citare l'articolo de Il Giornale, tanto per non dare voce sempre a fonti "comuniste" come l'Unità, il Corriere o La Repubblica.
Sul fenomeno dei minori scomparsi fornisco questo link al sito della Polizia di Stato.
Un saluto a tutti
I.

lunedì 8 settembre 2008

Al futuro

Di tanto in tanto è utile, o per lo meno fisiologico, fermarsi e chiedersi che cosa sia la coscienza di sé, cosa l'intelligenza e cosa la creatività: insomma cosa sono, cosa siamo?
Forse man mano che progredisce la conoscenza delle cose gli studiosi sono costretti a fare sempre di più i conti con il caos e la casualità.
Per esempio: Sappiamo da diverso tempo che quello che siamo ad un certo punto della nostra esistenza è il frutto dell'azione congiunta di almeno tre componenti individuali: quella genetica, quella rappresentata dalle nostre esperienze di vita, consapevoli ed inconsapevoli, , più una terza di natura essenzialmente casuale ... le tre componenti praticamente si equivalgono, cioè sono tutte e tre egualmente influenti e da mettere sullo stesso piano... (Come nascono le idee – Edoardo Boncinelli – Editori Laterza – pag.55)
E' verosimile quindi che una parte molto importante di ogni persona sia originata non da una vera e propria causa come la intendiamo noi, quanto dalla necessità di divenire anche in modo casuale qualcuno. Ad un certo punto l'insieme di tutte le potenzialità precipita in qualcosa, ci sia o no una causa.
A quanto pare non esistono due individui identici (i gemelli omozigoti, per esempio, hanno diverse impronte digitali). Questo forse può rappresentare una sfida e una garanzia, perchè ci permette di essere pressocché sicuri che non esiste l'uomo “definitivo”. Una barriera è stata costruita dalla natura contro le ideologie e contro il conformismo e questo ci permette di essere certi che nasceranno molti geni ribelli per dare una mano di colore o di tanti nuovi colori a questo mondo grigio.
Notte
I.

lunedì 1 settembre 2008

Le cause della guerra in Georgia...

In una lettera aperta di Paolo Guzzanti a Veltroni, apparsa su "Il Giornale" del 31/08/2008, il Nostro si esprime così: Poi la prima Guerra fredda (la seconda è in corso, e porterà McCain alla Casa Bianca) è finita, si è fatta l'Europa....
Mi chiedo se, esercitando questà abilità divinatoria, Guzzanti non abbia svelato al pubblico una delle cause della guerra. Forse che hanno ragione i Russi a dirlo chiaro e tondo?
Stiamo attenti a quello che diciamo se ci teniamo così tanto ad essere filoamericani...
-------
A proposito di cause della guerra in Georgia aggiungo (oggi è il 18/09/2008) al post questo video di YouTube


Rileggendo questo post a distanza di tempo, mi accorgo di aver preso forse una posizione eccessivamente antiamericana (la mia voleva essere per lo più una critica all'inciso contenuto tra parentesi nell'articolo di Guzzanti).
Un saluto a tutti
I.

Gli stipendi

Gli stipendi sono aumentati moltissimo in questo ultimo periodo (poco più di cento giorni a questa parte). La gente però questi aumenti forse li tine nascosti, tanto che, se chiedi in giro, tutti hanno di che lamentarsi. Quello italiano è un popolo di lagnoni (lamentiti ppi stari bonu...)

L'Italia a vela

L'Italia è un paese meraviglioso. Tanto mereviglioso che anche i poveri possono permettersi auto di grossa cilindrata e imbarcazioni da diporto. Certo le industrie automobilistiche e quelle che costruiscono barche a vela danno lavoro a molta gente, molti lavoratori dipendenti che per mantenere la barca ai poveri clienti dei loro padroni ci mettono anche denaro di tasca loro, pagando le tasse. Cosa non si fa pur di lavorare...

sabato 16 agosto 2008

Catania // Crac

Copio l'articolo di Concetto Vecchio apparso su Repubblica a questo link

Buio, rifiuti e scuole sfrattate
Catania sull'orlo del crac
(di Concetto Vecchio)


CATANIA - L'ultima minaccia è arrivata la mattina del 14 luglio. Un foglio bianco nella buca delle lettere: "Non rompere più la minchia". Un mese dopo, il 10 agosto, gli hanno tolto la scorta. "Non sussistono più ragioni di pericolo", recita l'asciutto dispaccio della Prefettura. Orazio Licandro, 46 anni, è un uomo solo.

È l'ultima conseguenza del pauroso crac che sta mettendo in ginocchio Catania, la nona città d'Italia. "Me ne andrò da qui", annuncia in un bar di corso Sicilia, tra frastuoni di ambulanze e zingarelli che reclamano l'elemosina. "Non lo faccio solo per me: lo faccio soprattutto per i miei figli, che hanno 7 e 4 anni.

Questa è la città con il più alto tasso d'illegalità d'Europa. E noi della sinistra siamo disarmati, anche per colpe nostre beninteso". Probabilmente non esagera in pessimismo: "Nuatri semu catanisi e i cristiani s'ana spagnari", motteggia un barista di via Etnea. "Noi siamo catanesi e la gente deve avere paura di noi".

E Catania fa davvero paura, gravata da un fardello di debiti comunali pari a 900 milioni. E' stato Licandro, ex parlamentare del Pdci, a far esplodere il caso, invocando accertamenti patrimoniali non solo nei confronti dell'ex sindaco Umberto Scapagnini - al potere dal 2000 al 2008 - ma anche della burocrazia comunale. "A tutt'oggi non sappiamo dov'è stata inghiottita questa gigantesca montagna di denaro".

La Procura a luglio ha spedito 40 avvisi di garanzia. Come si vive in una città sull'orlo della bancarotta? Mute di cani randagi scodinzolano la sera per via Umberto, di fronte alla storica villa dedicata al Bellini, chiusa da aprile. Tornare a casa dopo il cinema mette paura. Nella vicina via Pacini, dove abita il governatore Raffaele Lombardo, non ci sono cassonetti per depositare la spazzatura e i sacchetti di plastica si ammucchiano come piramidi davanti ai portoni, e spesso prima dei netturbini arrivano i bastardini a squarciarne i resti.

Non a caso: gli spazzini percepiscono gli stipendi a singhiozzo e rovesciano la loro rabbia svuotando periodicamente i contenitori davanti al municipio. Da settembre incerti gli stipendi dei dipendenti comunali. Le scuole rischiano lo sfratto. A San Cristoforo, ventre popolare, dove la "dispersione" sfiora il 20 per cento, le suore Orsoline sono stufe di aspettare i 150 mila euro di affitti arretrati promessi più volte per la media Doria: lo sfratto, rinviato più volte, sembra imminente.

Novecento milioni di debiti ha il Comune, 16 milioni li deve alla società che gestisce l'illuminazione pubblica, e tratti del centro storico sono al buio, da mesi. In via dei Corridoni, di fronte alla casa del "viceré" Lombardo, l'illuminazione è data dalle insegne dello storico cinema Odeon. I fornitori sono inferociti: aspettano 140 milioni. Le cooperative sociali non pagano gli stipendi da mesi. Perfino le edicole non forniscono più i giornali. Le librerie non accettano i buoni libri. Senza benzina i vigili. Uno scooterista alle 8 del mattino sfreccia per piazza Duomo, è senza casco (a Catania s'usa così), il vigile lo chiama, pensi che gli faccia la multa, invece discutono di una faccenda privata, poi il motociclista si congeda impunito: "Salutammu".

L'economia langue. Ikea doveva aprire uno stabilimento nella zona industriale, centinaia di assunzioni in cantiere: hanno rinunciato. Forse apriranno a Palermo. Licandro, che insegna diritto romano a Catanzaro, medita di andare a vivere a Roma. "Cosa potranno fare qua i mie figli, una volta terminati gli studi? Bussare alle porte della segreteria di un politico. Questa città non ha futuro". Un milione di abitanti ha Catania (paesi satelliti compresi). Una vitalità prepotente: piena di teatri, cinema, anche rockstar (Consoli, Trovato, Battiato, Venuti).

I catanesi, pur votandolo in massa, l'avevano capito subito di che pasta era fatto Scapagnini, ribattezzato "Champagnini". Il paradosso è che alle ultime comunali otto su dieci hanno votato per il Pdl. Tutto è lento: c'hanno messo 45 giorni per la proclamazione degli eletti, 58 giorni per l'insediamento del consiglio comunale. Come assessore al Bilancio è stato nominato l'ex presidente della commissione bilancio Gaetano Riva, commercialista: "Catania, come Roma, si merita un impegno governativo", dice. Il sindaco Raffaele Stancanelli (An), intanto ha speso 300 mila euro - presi da chissà dove - per due stabilimenti balneari sulla spiaggia di piazza Europa. Li hanno subito sequestrati. Erano abusivi.

(15 agosto 2008)

giovedì 14 agosto 2008

Ferragosto

Chissà perché ultimamente le parole non le sento provenire da dentro come mi accadeva prima. Ci provo a scavarle dentro immagini che ho nella mente.
Una prima immagine è una mia amica che nuota e non vuole uscire mai dall'acqua. In effetti l'acqua la senti che ti avvolge come un vestito comodo. Vado a bracciate e non ho grandi piedi. Però da qualche anno a questa parte sto meglio in acqua, mi sento più a mio agio, tranne quando il mare è forte e a volte bevo o mi entra acqua dal naso e allora mi viene un po' di paura. Ma la paura è ben compensata dal piacere della compagnia dei miei amici o da quello più raffinato della solitudine.
Quindi la prima cartolina che vi mando è di mare e di cielo, di una donna pesce e di acqua di mare che mi attira e mi intimidisce. Dell'inquinamento fate voi quello che vi pare, cerco di evitarlo come posso ma come fuggire per sempre lo sporco o il rischio di sbattere contro un'onda più forte delle altre ?
La seconda immagine è quella di un ristorante, pausa pranzo. Non è la seconda in ordine cronologico perchè in realtà è accaduto qualche tempo fa. Avrei mille cose da dire tutte sognate e molte sconce, ma le eviterò proprio per quella impossibilità pratica di essere spontanei di cui ho parlato con lei quel giorno. Se si vuole essere spontanei bisogna stare molto attenti a ciò che si ha dentro. Forse io ti idealizzo, ma probabilmente tu hai interiormente parole e sentimenti molto più spirituali dei miei. Io, invece, malgrado tutte le apparenze, sono molto carnale. E' stato molto bello pranzare con te e sono stato molto, troppo bene. Questo non te l'ho detto, ma potresti scoprirlo un giorno.
La terza cartolina che spedisco è molto ma molto spinta, quasi pornografica: un uomo e di una donna fatti a modo loro, che non potrebbero essere più diversi e che si vogliono bene. Nella cartolina si vede un rapporto di chiara amicizia di due che fanno sesso senza frenarsi in nulla. Lui si vede che è come uno che prova a parlare una lingua appena imparata e non riesce ancora a distinguere, per esempio, tra un bicchiere e la coppa che danno in premio al vincitore di una gara. Lei ha fiducia in lui. Il linguaggio, scarno e povero di vocaboli, trasmette una comunicazione intensa, fatta di sudore e di altri liquidi, di bocche, di genitali, di gesti e azioni quasi proibiti.
Poi c'è l'immagine vista su un giornale: è un immagine di povertà e di sconforto. Di certo non è qualcosa di personale e tuttavia la considero mia. Magari poi le cose non saranno andate come sembra. Certo tutto questo odio per i poveri e per gli accattoni deve nascondere qualcosa di orrido dentro la gente. Allora provo a entrare dentro quel povero, ma bellissimo corpo di prostituta .
Immediatamente capisco che ero troppo stanca, di tanti rapporti sessuali con vecchi sudati e con uomini stufi di chissà quale vita. E poi sono venuti quei pagliacci vestiti da poliziotti e mi hanno presa all'improvviso senza che io avessi il tempo di tentare di scappare. Sono stata costretta a fare tanti movimenti che non volevo e a dire tante parole in questa lingua che parlo da poco e che mi affatica. Mi sono sentita più puttana di quando ero per strada. A un certo punto sono stata troppo stanca e mi sono messa a dormire per terra, fottuta da troppe persone anche oggi, con le mie gambe belle e sporche che qualcuno ha fotografato e che poi sono diventate un caso nazionale. Domani sarò ancora una puttana e dovrò guardarmi dalle grandi mani di picchiatori, e continuerò la mia vita di basket per peni solitari.
Adesso è quasi ora: arriva ferragosto e non ho più cartoline. Il mare è salato anche la notte di questa vigilia di festa e fa caldo. Io ho ancora voglia e ne voglio di più. Vita.

martedì 12 agosto 2008

Strage di Sant'Anna di Stazzema

Stamattina mi sono svegliato tardi con una puntata di Rai educational sulla strage di Sant'Anna di Stazzema, ad opera delle SS, avvenuta il 12 agosto 1944.
La MEMORIA mi sembra un buon motivo per farci un post e per fornire anche qualche link in materia.
http://www.santannadistazzema.org/sezioni/LA%20MEMORIA/
http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=539
Le vittime della strage meritano il nostro ricordo anche e soprattutto perché i fascicoli processuali riguardanti l'atrocità sono rimasti nascosti dentro un armadio (il c.d. armadio della vergogna) per quarant'anni insieme a quelli di altri orrori. Come si vede, quando la politica decide di metterci una pietra sopra, in un modo o nell'altro ci riesce quasi sempre.
http://www.rifondazione-cinecitta.org/armadio-vergogna.html
Ma è anche vero che quando la gente decide di non dimenticare una forma, anche simbolica ,di giustizia riesce ad ottenerla (ci dobbiamo accontentare anche dei simboli a questo punto della storia).
Un saluto a tutti
Isidoro

lunedì 4 agosto 2008

Repost: La Chiesa, i morti viventi e l'incapacità di tornare indietro

Non voglio attaccare la Chiesa; noto solamente che questa istituzione ha la capacità di trasformare in dogma di fede tutto ciò che tocca. Come nel caso dell'eutanasia in generale e dello stato vegetativo in particolare. Basterebbe seriamente cominciare ad accettare la distinzione tra morte della persona e morte dell'organismo, per avere una base su cui cominciare a discutere per cercare principi condivisibili, senza abbandonare la propria storia e il proprio vangelo, ma allo stesso tempo guardando ai casi e alla gente con autentica pietà cristiana. D'altra parte nella storia cristiana la morte è stata sempre identificata con l'abbandono dell'anima da parte del corpo e la Chiesa non ha avuto difficoltà ad accettare il concetto di morte cerebrale (chissà se il problema fosse posto oggi, se la Chiesa accetterebbe il concetto così facilmente; meno male che è acqua passata).

(a proposito della distinzione tra morte dell'organismo e morte della persona, voglio citare un interessante articolo di Peter Singer)

[già postato il 18/10/2007]

mercoledì 30 luglio 2008

Blobossibis

E direi, per completezza di aggiungere anche questo:

Blobossi

L'estate è un tempo di rilassamento. Perché allora, invece di spremersi le meningi a cercare di scrivere qualcosa di originale, non postare qualcosa di divertente da Youtube?



Un salutino a tutti
I.

venerdì 25 luglio 2008

Chi di dito ferisce di dito perisce

Ovviamente una compagnia aerea (che non è nemmeno uno stinco di santa compagnia aerea) si permette di sbeffeggiare un ministro della repubblica. Forse perché il ministro è impresentabile? Forse perché alcuni (chi per un verso chi per un altro) hanno perso il lume della ragione?
Credo che certa gente, sia pure dotata di una certa rozza intelligenza politica, non dovrebbe manco avvicinarsi a un ministero.
In quel caso a determinate compagnie aeree mancherebbe la materia prima per certi tipi di pubblicità.
Riporto alcuni link:
Sito della compagnia Ryanair
Articolo sulla polemica innescata dalla pubblicità incriminata su Repubblica
Articolo sul Corriere

martedì 22 luglio 2008

Tempo di repost: SHABBĀK

A voi ancora nessuno l’ha detto. Giovedì scorso uno sciabecco pirata, armato a tre alberi, con vele latine e ventiquattro cannoni pronti a frantumare il legno nemico, barbaresco, di Tunisi si disse, pieno di settantacinque pirati dalle facce cattive è entrato nel porto turistico di Riposto. Manovra veloce col vento a favore, si mette di fianco e dodici bocche fan fuoco sulle barche ormeggiate. Erano ricche barche di ricchi. Dovevate vedere come piangevano e urlavano, com’erano atterriti, nessuna difesa, hanno lasciato le loro belle barche farsi spezzare, depredare e incendiare. Bello spettacolo che mi ha fatto in un certo senso contento (non me ne vogliano i riccastri proprietari delle belle barche a motore, è solo il sogno che uno sciabecco pirata a vele e remi entri nel porto e si prenda la sua luminosa e fiammeggiante rivincita sul tempo e sulla noia).
Quei malefici pirati barbareschi hanno occupato il faro ed il molo foraneo durante la notte, alcuni di loro armati di spade e archibugi. All’alba è entrata la nave, come dicevo, svegliando tutto il paese con il bombardamento.
Entrano, violentano e rubano (non me ne vogliano i bruni pirati, che per loro rubare è diritto di guerra e di mare). Catturano uomini e donne da farne schiavi.
Violentano Angela del Bar Tabacchi, cinquant’anni suonati e bionda (non capisco perché le donne di una certa età si tingono i capelli di giallo, riesco a capire chi c’è nato biondo, ma se uno ingrigisce e vuole cambiarsi il colore, perché proprio il giallo?). Ai pirati barbareschi, brutti ceffi, gente veramente cattiva, è piaciuto farle la festa, allargarle le gambe e penetrarla con la violenza di chi è stato per mare e sono mesi che non vede una donna. Lei, durante le copule faceva dei gridi pazzeschi e io non capivo se era morte o era vita, dolore, terrore o allegria.
Giovedì scorso, mentre i Carabinieri chiamavano la Polizia di rinforzo e la Polizia non voleva credere che fossero entrati i pirati a Riposto (l’ispettore Bozza di turno al Commissariato, si sbellicò dalle risate e non voleva credere a quello che il Maresciallo Buozza, suo omonimo o quasi, gli raccontava e soprattutto non riusciva a immaginare un mucchio di pirati barbareschi, all’inizio del molo foraneo, addosso alla Signora Angela, quella del bar tabacchi, proprio la signora bionda e antipatica che non mi è mai piaciuta -non me ne voglia la signora Angela, che non si chiama così, almeno spero, ma lei non mi è mai piaciuta perché già i commercianti non mi sono troppo simpatici, figuriamoci quelli che non sorridono mai e magari ti scambiano per uno della finanza e ti fanno uno scontrino miserabile e amaro che fa pendant con il caffè).
Il passato giovedì, il Commissario Bellaversione e il Tenente dei Carabinieri, Migliore -già un carabiniere era stato passato a fil di spada e gravemente ferito e il cannone di prua dei pirati aveva centrato in pieno la camionetta della Polizia arrivata di rinforzo a controllar la situazione- hanno tentato una trattativa con i pirati. Quelli però sono uomini di mare, abituati alla violenza e alla morte, e non se ne vanno finché non hanno caricato la stiva di schiavi e d’oro, insomma di qualcosa che abbia un valore, da rivendere in Africa, ché anche loro hanno famiglia e il padrone della nave –che osserva da sotto la sua tenda a colori, posta a poppa dello sciabecco, anche qualcosa in più: harem di sei mogli.
Difficile comprendere la lingua dei pirati, dialetto arabo antico che nemmeno Mohamed il tunisino, venditore al dettaglio di cacciaviti e copricerchioni, chiamato da interprete, è riuscito a tradurre. L’unico successo fu ribadirsi che Hallah è grande e Maometto il suo grande profeta e niente, nessuna parola, che potesse accelerare la partenza della nave pirata da questo anno duemilaquattro non suo, da questo paesetto quasi cristiano della Sicilia orientale.
Sono abili i pirati a tagliar teste e parti del corpo. Oggi le teste vengono tagliate coi coltelli, con crudeltà che non è dei tempi andati. Mozzar teste di netto con spade affilate, con una certa eleganza senza ostentazione inutile, senza filmati trasmessi via internet (Non me ne voglia chi col volto travisato, dopo tante blaterazioni, taglia le teste coi coltelli affilati; è pur sempre un sogno, di uno sciabecco pirata con equipaggio di uomini che conoscono la violenza del mare e del vento; che violentano donne bionde e aggrinzite, che fanno schiavi e che gettano per mare inutili telefonini e mostruosi portatili).
Quando è stato il tempo, il giovedì, al tramonto, quando la nave non era troppo leggera o troppo pesante (i pirati sono esperti uomini di mare e sanno quanto caricare la nave), i remi hanno cominciato a vogare e veloce com’era arrivato, issate le vele appena uscito dal porto, lo sciabecco se n’è andato dallo stesso punto esatto da cui era uscito, scomparso nel mare.
Ho il ricordo ancora vivissimo di uomini cattivi e duri, con facce da pirati. Ecco con facce, non banditi feroci con il volto nascosto da un passamontagna da squagliarci dal caldo, mentre si fanno discorsi, mentre si taglia la testa ad un uomo per far comprendere solo a tutto il mondo che la testa di un uomo non è così importante da vincere la guerra)
Ho il ricordo di un pirata dal ghigno d’acciaio che si avvicina impugnando la spada e mi guarda. Probabilmente io e gli altri vicino a me, non siamo buoni per fare gli schiavi. Si vede che siam povera gente e nessuno pagherebbe un riscatto in euro privi di senso. Potrebbe uccidermi, ma se ne va. Torna per mare col suo sciabecco. Posata la spada tornerà a remare, verso il porto di Tunisi o chissà dove.
Venerdì scorso ancora le barche fumavano, tutti giovani e vecchi, poliziotti e carabinieri, donne quelle violentate e quelle ignorate e tutti, i poveri e i ricchi, ci siamo guardati negli occhi.
Troppo strano che uno sciabecco pirata sia entrato in quel porto, che abbia fatto tanti disastri in un giorno. Quella storia del cannone di prua della nave pirata che, con un colpo solo (un cannone di bronzo, di bronzo! capite?), ha centrato la camionetta della Polizia è troppo difficile da scriverci un rapporto, e poi, chi si denuncia: ignoti pirati a bordo di uno sciabecco dell’anno 1701?
Tutti sono d’accordo a non fare parola. I morti, i feriti, gli scomparsi, li nasconderemo in qualche spazio nascosto del cuore, li copriremo con un sogno allucinato e quelli che devono riposare, riposeranno in pace.
Io solo racconto una parte di storia. Io solo. Ma nessuno mi prenderà sul serio e anzi io stesso dico che questa pagina scritta non è vera. Lo nego decisamente. Non c’ero. Ho scritto quello che ho scritto in preda a una crisi di astinenza da fumo, perché i pirati hanno preso le sigarette che c’erano in città e le hanno portate con sé verso quel porto di Tunisi dove approderanno tra poco.
[scritto nell'anno 2004]

martedì 15 luglio 2008

Teoremi e congetture

Poiché oggi, a partire dal commento del nostro beneamato Presidente del Consiglio sui fatti penali d'Abruzzo, molti hanno parlato di teoremi come di un qualcosa sostanzialmente campato in aria e strumentale a una tesi precostituita (In altre parole: prima ti condanno per motivi politici e poi costruisco un castello di chiacchiere e di prove fasulle e inconsistenti a supporto del mio obiettivo) , sono entrato in grande confusione. Io mi ricordo vagamente (l'ignoranza di ritorno è una brutta cosa) che i teoremi di Pitagora o di Euclide, erano cose serissime, e verissime, almeno dal punto di vista matematico.

Cos'è un teorema: "In matematica per teorema, strettamente, si intende un enunciato che viene dimostrato nell'ambito di una teoria formale (come ogni altra proposizione derivabile dagli assiomi della teoria mediante un procedimento dimostrativo) e che in una esposizione sistematica della teoria viene presentato come risultato di rilievo. Il suo ruolo di rilievo differenzia i teoremi dai lemmi, dai corollari e dalle semplici proposizioni della teoria. Un teorema è dunque un'implicazione logica tra due predicati." (wikipedia alla voce Teorema)

Cos'è dunque un teorema accusatorio? che significato possiamo dare alla locuzione se non di un'incolpazione che risulta dalla implicazione logica tra due o più predicati, che, per la giustezza delle premesse, risulta fondata e vera?
Certo il Presidente del Consiglio e tutti coloro che sono andati dietro di lui nelle sopra citate espressioni, avrebbero più correttamente dovuto usare il termine congettura.
Congettura è, sempre secondo Wikipedia, una affermazione o un giudizio fondato sull'intuito, ritenuto probabilmente vero, ma non dimostrato.
Anche questo termine secondo me non sarebbe stato molto appropriato, tuttavia, se l'intento era quello di ingenerare un sospetto sull'operato dei giudici, sarebbe stato meglio usare questo secondo termine.
Una congettura la potrei fare io quando, non avendo uno straccio di prova, affermassi che secondo me, in Italia la corruzione esiste ed è un fenomeno molto diffuso nonché una delle principali cause dello sfascio morale ed economico della mia patria.
Ma probabilmente i pubblici ministeri che hanno richiesto la misura cautelare e il giudice che l'ha accordata, qualche prova ce l'hanno. Anche questa è una congettura, ma io ovviamente non possiedo il dono della conoscenza come tanti altri, che, ricoprendo posizioni di potere, possono permettersi di parlare senza aver letto gli atti e senza aver atteso per lo meno che qualche altro giudice si pronunci...
Saluti a tutti
I.

venerdì 11 luglio 2008

giovedì 10 luglio 2008

Ancora leggi sospette

Questa maggioranza governo-parlamento sta facendo proprio un sacco di leggi che affossano la giustizia; per esempio in materia di lotta alla pedopornografia. Leggete questo articolo di "La Repubblica".
A che serve accorpare materie non omogenee come la mafia e la pedopornografia?
Non sarebbe meglio creare dei team appositi per la tutela della famiglia, dei minori e per il contrasto del fenomeno pedopornografico.
A me dispiace dirlo, perché anzi mi piacerebbe che la destra italiana fosse molto rigorosa con la criminalità, specie con quella organizzata, ma qua mi pare che il principale effetto di pool, insieme antimafia e antipedopornografia, sia di annacquare la funzione per cui sono nate e snaturarle.
Invece di costringere i magistrati a lavorare di più, ma soprattutto meglio, qua si vuole costringere il sistema a non funzionare più.
Dove si vuole arrivare con la distruzione? A me sembrano come quel ragazzo stupido tutto intento a segare il ramo su cui è seduto.
Un affettuoso saluto a tutti
I.

sabato 5 luglio 2008

Pompini & C.

Il padrone ci tiene a farci sapere che a lui piacciono le donne e quindi la raccomandazione è più che giustificata: e la diffusione delle telefonate non è altro che un modo becero di fare gossip.
Io non sono un bigotto moralista e non penso che la raccomandazione possa scandalizzare più nessuno in Italia, dopo che per quasi un secolo se n'è usato e soprattutto abusato (con danni incalcolabili per i capaci e i meritevoli di questo paese e quindi per il paese).
Quello che mi chiedo è: le donne non si scandalizzano di essere considerate così? Queste subrettine da strapazzo, che si autoriducono a prostitute d'alto bordo, non si vergognano di essere così? Non si sono sentite in grande imbarazzo per le parole di mister B.? O forse tutto fa brodo e anche questo produce notorietà?
Insomma sembra che le donne non si scandalizzino e non votino in questa nostra italietta.
Ora, fondamentalmente io sono un maschilista :-) e tuttavia a me tutto questo non piace....

I.

mercoledì 2 luglio 2008

E' libera!

Ingrid Betancourt

domenica 29 giugno 2008

Contro le leggi canaglia




Anche io fungo da ripetitore all'appello per questa manifestazione contro le leggi canaglia, a cui non potrò partecipare di persona.

venerdì 27 giugno 2008

Il disgusto*

Ogni giorno che passa questo governo mi disgusta sempre di più. L'ultima che ho sentito è quella della schedatura dei bambini rom, con impronte digitali o foto segnaletiche; poco importa. Ecco prima o poi chiederò asilo politico in qualche campo nomadi e comincerò a praticare l'accattonaggio e a farlo praticare ai miei figli. Voglio che mi prendano le impronte digitali, che mi schedino come pericoloso ladro di bambini. Si, mi aggirerò intorno alle case di questi odiosi italiani, tanto egoisti e sempre più razzisti, incapaci di vera solidarietà e di ospitalità e ruberò loro i bambini. Poi ovviamente glieli riconsegnerò subito perché non saprei cosa fare dei loro bambini viziati, rampolli di genitori instupiditi dalla televisione, insensibili e ignavi, che plaudono alle iniziative razziste di questa accozzaglia di paraculi che ha preso il potere.
E perché non il profilo genetico: mannaggia! al ministro maroni devo proprio suggerire tutto io? Non pensa il singolare personaggio che i bambini crescono e che crescono anche i loro polpastrelli e che i loro lineamenti di bambini sono soggetti a rapidi mutamenti a causa della crescita*? Il profilo genetico risolverebbe il problema una volta per tutte. Tra qualche hanno potremmo risparmiare i soldi di un'ulteriore schedatura degli adulti rom.
Insomma, lo dico a chiare lettere: l'idiozia riesce a regnare solo su un popolo idiota e il ministro maroni, se un giorno si svegliasse e capisse che la propria natura umana è proprio perfettamente la stessa natura umana di un rom, dovrebbe dimettersi subito, inorridito da sé stesso.
E ora schedatemi pure.
Isidoro Bonaventura
_________

Su segnalazione di un amico ottempero al dovere di rettificare un concetto espresso nel post che precede: "Le impronte digitali si formano definitivamente nel feto di 7 mesi e sono in generale, insieme all’aspetto fisico, facenti parte del fenotipo di un individuo, che si ritiene sia univocamente determinato dalla combinazione di uno specifico genotipo con uno specifico ambiente (fonte wikipedia)". Quindi era errato il concetto che le impronte digitali dei bambini siano soggette a mutazioni dovute alla crescita.
5/08/2008
Isidoro

sabato 21 giugno 2008

Tempo

Oggi mi è capitato di pensare al tempo. Tempo perso direte :-)

Senza pretendere di affrontare l'argomento nella sua complessità, vorrei riportare alcune citazioni sull'argomento:
"Che cos'è dunque il tempo? Se nessuno me lo chiede, lo so; se voglio spiegarlo a chi me lo chiede, non lo so più." (Agostino da Ippona)
"Il dato certo dell'esperienza è che tutto quanto interessa i nostri sensi è materia, ovvero trasformazione di materia, visto che tutti gli oggetti materiali si modificano; alcuni lo fanno in tempi brevi, altri in modo lento, ma tutti sono "destinati" a trasformarsi" (wikipedia)
Per Kant, "Il tempo è quindi unicamente una condizione soggettiva della nostra (umana) intuizione (la quale è sempre sensibile, in quanto cioè noi siamo modificati da oggetti), e in sé, fuori del soggetto è nulla» (vedi link)
"Una delle implicazioni di questa teoria (la c.d. teoria ristretta della relatività n.d.r.) è che il tempo va considerato a tutti gli effetti come una quarta dimensione, oltre le tre spaziali (altezza, larghezza profondità...). La posizione di un corpo viene definita dalle sue tre coordinate spaziali e da quella temporale (x, y, z, t). Alcuni chiamano <<cronotopo>> l'insieme delle quattro coordinate.
Tutti i corpi materiali, quindi, viaggiano sia nello spazio che nel tempo. Tutti i corpi fermi (rispetto a un sistema di riferimento) viaggiano solo nel tempo, non nello spazio e si muovono sull'asse del tempo alla velocità della luce. Quando si muovono anche nello spazio, una parte di quella velocità viene trasferita dal tempo allo spazio ed è per questo che ... il tempo trascorre più lento." (Roberto Vacca - Anche tu fisico -Garzanti2008).

venerdì 20 giugno 2008

Un articolo del 2006

Copio e incollo dal sito web de "La Repubblica" l'articolo che troverete a questo link

Processo Mediaset, Mills ai giudici
"Ho protetto Berlusconi"
Poi il legale ritrattò: "Riaffermo che le mie precedenti testimonianze
salvo gli inevitabili vuoti di memoria, erano sincere e veritiere".


L'avvocato David Mills

MILANO - Una dichiarazione dell'avvocato inglese David Mills, contenuta in un verbale di cui le agenzie di stampa sono venute in possesso, conferma la copertura offerta a Silvio Berlusconi. "Non credo occorrano molte parole", ha dichiarato Mills nel corso dell'interrogatorio effettuato il 19 luglio 2004 ai pm Alfredo Robledo e Fabio De Pasquale impegnati nell'inchiesta sui diritti tv di Mediaset. "Io - ha detto l'avvocato - sono stato sentito più volte in indagini e processi che riguardavano Silvio Berlusconi e il gruppo Fininvest e, pur non avendo mai detto il falso, ho tentato di proteggerlo nella massima misura possibile e di mantenere laddove possibile una certa riservatezza sulle operazioni che ho compiuto per lui".

Ieri i pm milanesi hanno fatto notificare all'avvocato Mills un avviso di chiusura delle indagini per corruzione in atti giudiziari in concorso con Silvio Berlusconi. Adesso all'avviso dovrebbe seguire una richiesta di rinvio a giudizio.

Il verbale pubblicato oggi dalle agenzie di stampa si riferisce al momento nel quale all'avvocato venne mostrata dai pm una lettera che egli stesso aveva scritto al proprio commercialista, nella quale spiegava la provenienza di 600.000 dollari che l'accusa ritiene siano stati il compenso prezzo per dichiarazioni false in due processi milanesi a carico dello stesso Berlusconi.

Nella lettera al commercialista del 2 febbraio 2004 l'avvocato, marito di Tessa Jowell, ministro della Cultura del governo Blair, scriveva: "Io mi sono tenuto in stretto contatto con le persone di B. e loro conoscevano la mia situazione. Erano consapevoli, in particolare, di come i miei soci si fossero intascati la maggior parte del dividendo; sapevano bene che il modo in cui io avevo reso la mia testimonianza (non ho mentito ma ho superato momenti difficili, per dirla in modo delicato) avesse tenuto Mr.B fuori da un mare di guai nei quali l'avrei gettato se solo avessi detto tutto quello che sapevo".

Mills, però, il 7 novembre successivo, si presentò spontaneamente in procura e sostanzialmente ritrattò queste affermazioni, depositando anche una memoria in cui giustificava la somma sostenendo che si trattasse invece di proventi legati a investimenti in un fondo off-shore, e spiegava: "Non posso che attestare l'assenza di regalie e/o compensi dal gruppo Fininvest e/o di Berlusconi, che non siano quelli puramente professionali da me percepiti". "Riaffermo, inoltre - scrisse ancora nella memoria - con la massima enfasi, che le mie precedenti testimonianze (nei processi, ndr.), salvo gli inevitabili vuoti di memoria, erano sincere e veritiere".

Sia il verbale d'interrogatorio che la memoria sono stati depositati oggi nell'udienza preliminare per il troncone principale del procedimento, che vede imputato, tra gli altri, Silvio Berlusconi per presunte irregolarità nella compravendita di diritti cinematografici e televisivi da parte di Mediaset.

Nel filone riguardante le testimonianze di Mills nei processi Arces+altri e All Iberian, i pm Alfredo Robledo e Fabio De Pasquale hanno invece chiuso le indagini con l'avviso rituale, in base all'articolo 415 bis del codice di Procedura Penale che, di norma, prelude alla richiesta di rinvio a giudizio.

(17 febbraio 2006)

martedì 17 giugno 2008

Salvate il panda!

Da un paio di giorni continuo a ripetermi mentalmente questa frase. Salvate il panda! la sinistra siciliana che sembra veramente una specie in via di estinzione.
I numeri, veramente plebiscitari, fanno temere un'estinzione e auspicare la creazione di una riserva naturale dove far sopravvivere ed eventualmente riprodurre gli ultimi esponenti della sinistra siciliana.
Mi chiedo però cosa hanno fatto e cosa faranno questi epigoni della sinistra per meritare di sopravvivere? Nulla o quasi penso.
Soprattutto credo che abbiano perso il contatto con i poveri e gli oppressi (e ce ne sono: dalla mafia, dagli usurai, dai datori di lavoro, dai cento favori che vengono resi in luogo di mille diritti) e hanno perso la capacità fondamentale di candidare gente presentabile e coraggiosa.
Ora l'unica possibilità in Sicilia è di chiudere questa gente nella riserva e cominciare a pensare ai modi in cui possiamo fare da noi, che siamo uomini qualunque, ma non qualunquisti.
Spero di non aver detto stupidaggini e che qualcuno alzi la mano :-)

sabato 14 giugno 2008

VotateVi

Qua domani e dopodomani si vota per le comunali e le provinciali. E allora? E allora copio il significativo scritto di un'amica, che mi ha colpito per l'idea semplice ed efficace che propone:

Guardando tutti i manifesti che stanno invadendo, in questi giorni, la città viene di pensare: ma tutta questa gente che cosa ha mai fatto per Giarre? e che fine farà concluse le elezioni? probabilmente, la maggior parte tornerà a farsi i fatti propri e a disinteressarsi del destino di questo posto, se non per lamentarsi poi di quello che non va.
Fare politica non è solo fare campagna elettorale, cercare voti, appendere manifesti ovunque. Possiamo (e forse dobbiamo) fare politica senza essere candidati nè simpatizzanti di alcuna forza politica. Così invece di pensare a cosa hanno fatto o dovrebbero fare candidatti e futuri eletti, ho deciso cosa avrei fatto io. Insomma, mi sono eletta! Comunque vadano le elezioni quello che è in mio potere fare, lo potrò fare e ho deciso di farlo. Per iniziare, mentre tutti distribuiscono "santini" io mi sono fatta mandare dall'Ato Joniambiente una cinquantina di sacchetti per la raccolta differenziata, ho fatto le fotocopie delle istruzioni (a mie spese) e li sto distribuendo ai miei vicini di casa e ai conoscenti che incontro in giro. Tutte le persone che ho incontrato mi hanno detto di non differenziare i rifiuti. Forse qualcuno di quelli che incontro adesso inizierà. Se facessimo tutti così, col passaparola, potremmo determinare un cambiamento di abitudini e di mentalità. E questo farebbe di noi un paese po' più civile.
Credo che ciò che rende credibile chiunque è il non guadagnare nulla nelle iniziative che si portano avanti, magari anche il rimetterci qualcosa. Qualcuno ha detto una volta questa frase bellissima: "Siate voi stessi il cambiamento che vorreste vedere avvenire".
Per impegnarsi per il bene comune non c'è bisogno di essere eletti.
Io per iniziare ho deciso di impegnarmi promuovendo la raccolta differenziata, ma in seguito gli ambiti potrebbero essere altri.
Voglio fare quindi anch'io un appello al voto: per il bene della nostra città...
votateVi, scegliete un impegno per il bene di tutti e portatelo avanti ad ogni costo...
Siate voi stessi il cambiamento che vorreste vedere avvenire a Giarre.
Auguri a tutti noi
MGL
Ecco il link al blog di Gabriella

venerdì 13 giugno 2008

mercoledì 11 giugno 2008

Ancora rifiuti: Thor

Girovagando su internet ho trovato un buon esempio di come, in fin dei conti, la soluzione di molti problemi umani sarebbe possibile, solo se gli uomini usassero di più quell'infinita risorsa che è il cervello, facendo ricerca, studiando, valorizzando l'unica fonte di energia sempre rinnovabile che è l'intelligenza.
L'esempio è di attualità (quello dei rifiuti) e la fonte penso sia affidabile (il sito del C.N.R).

venerdì 6 giugno 2008

Triste me mi ma l'amore è meglio

La canzone dell'amore perduto



Oggi sul treno ho detto una cosa molto brutta, che sicuramente mi sarà attribuita come peccato: ho detto che "solo quando saremo arrivati al fondo, potremo cominciare a scavare". E poi, mentre camminavo verso casa, ho pensato che in qualche modo dovevo rimediare. Meglio peccare d'amore

martedì 3 giugno 2008

ARMI DI DISTRUZIONE DI MASSA IN IRAK E INFORMAZIONE ALL'ITALIANA

Oggi si parlava con un'amica dell'informazione italiana. E visto che non sono stato capace di citare correttamente un libro di Travaglio, dal titolo "La scomparsa dei fatti" edito nel 2006, faccio qui un po' copiato;
"Inesistenti sul versante iracheno, le armi proibite c'erano eccome negli arsenali dei cosiddetti liberatori...Un'impeccabile inchiesta scoop del giornalista Sigfrido Ranucci, inviato di Rainews 24, che l'ha trasmessa il 7/11/2005, dimostra che la città santa di Falluja fu rasa al suolo nella notte fra l'8 e il 9 novembre 2004, con migliaia di vittime civili, grazie a massicci bombardamenti di bombe al fosforo bianco, proibite da ben cinque convenzioni internazionali... tutte le principali tv del mondo acquistano il reportage di Ranucci, così americani, inglesi, francesi e australiani possono vedere gli effetti speciali della democrazia fosforescente"... In America il governo Bush, messo alle strette dall'informazione... è costretto a rispondere. In prima battuta, il Pentagono smentisce i bombardamenti al fosforo accusando la Rai di "propaganda antiamericana".... poi, l'indomani, dinanzi alle immagini inequivocabili e alle testimonianze di diversi reduci di guerra americani rilanciate in tutto il mondo, sono costretti ad ammettere l'uso della micidiale arma chimica. Il governo inglese pure.
Il governo italiano invece non proferisce verbo, anche perché nessuno - a parte pochi cani sciolti della cosiddetta sinistra radicale - gli chiede niente. La grande stampa italiana snobba l'eccezionale scoop di Ranucci. Quella piccola, tipo IL GIORNALE berlusconiano, lo commenta come se si trattasse di una semplice illazione.... Massimo Teodori... scrive testualmente che l'inchiesta di Rainews24 è "una storia di ordinaria demagogia, di partigianeria filoterrorista. Rainews rappresenta gli americani come nuovi nazisti", ma per fortuna "non c'è un solo grande giornale Usa che abbia dedicato una sola riga alle presunte rivelazioni della nostra Tv". Non aveva ancora finito di scrivere che tutti i giornali e le Tv del pianeta sbattono il fosforo in prima pagina.”

link al sito di Rai News 24

fosforo bianco sul sito di Rai News 24

Fosforo bianco su wikipedia

Articolo di Massimo Teodori

http://www.guardian.co.uk/politics/2005/nov/15/usa.iraq