giovedì 14 agosto 2008

Ferragosto

Chissà perché ultimamente le parole non le sento provenire da dentro come mi accadeva prima. Ci provo a scavarle dentro immagini che ho nella mente.
Una prima immagine è una mia amica che nuota e non vuole uscire mai dall'acqua. In effetti l'acqua la senti che ti avvolge come un vestito comodo. Vado a bracciate e non ho grandi piedi. Però da qualche anno a questa parte sto meglio in acqua, mi sento più a mio agio, tranne quando il mare è forte e a volte bevo o mi entra acqua dal naso e allora mi viene un po' di paura. Ma la paura è ben compensata dal piacere della compagnia dei miei amici o da quello più raffinato della solitudine.
Quindi la prima cartolina che vi mando è di mare e di cielo, di una donna pesce e di acqua di mare che mi attira e mi intimidisce. Dell'inquinamento fate voi quello che vi pare, cerco di evitarlo come posso ma come fuggire per sempre lo sporco o il rischio di sbattere contro un'onda più forte delle altre ?
La seconda immagine è quella di un ristorante, pausa pranzo. Non è la seconda in ordine cronologico perchè in realtà è accaduto qualche tempo fa. Avrei mille cose da dire tutte sognate e molte sconce, ma le eviterò proprio per quella impossibilità pratica di essere spontanei di cui ho parlato con lei quel giorno. Se si vuole essere spontanei bisogna stare molto attenti a ciò che si ha dentro. Forse io ti idealizzo, ma probabilmente tu hai interiormente parole e sentimenti molto più spirituali dei miei. Io, invece, malgrado tutte le apparenze, sono molto carnale. E' stato molto bello pranzare con te e sono stato molto, troppo bene. Questo non te l'ho detto, ma potresti scoprirlo un giorno.
La terza cartolina che spedisco è molto ma molto spinta, quasi pornografica: un uomo e di una donna fatti a modo loro, che non potrebbero essere più diversi e che si vogliono bene. Nella cartolina si vede un rapporto di chiara amicizia di due che fanno sesso senza frenarsi in nulla. Lui si vede che è come uno che prova a parlare una lingua appena imparata e non riesce ancora a distinguere, per esempio, tra un bicchiere e la coppa che danno in premio al vincitore di una gara. Lei ha fiducia in lui. Il linguaggio, scarno e povero di vocaboli, trasmette una comunicazione intensa, fatta di sudore e di altri liquidi, di bocche, di genitali, di gesti e azioni quasi proibiti.
Poi c'è l'immagine vista su un giornale: è un immagine di povertà e di sconforto. Di certo non è qualcosa di personale e tuttavia la considero mia. Magari poi le cose non saranno andate come sembra. Certo tutto questo odio per i poveri e per gli accattoni deve nascondere qualcosa di orrido dentro la gente. Allora provo a entrare dentro quel povero, ma bellissimo corpo di prostituta .
Immediatamente capisco che ero troppo stanca, di tanti rapporti sessuali con vecchi sudati e con uomini stufi di chissà quale vita. E poi sono venuti quei pagliacci vestiti da poliziotti e mi hanno presa all'improvviso senza che io avessi il tempo di tentare di scappare. Sono stata costretta a fare tanti movimenti che non volevo e a dire tante parole in questa lingua che parlo da poco e che mi affatica. Mi sono sentita più puttana di quando ero per strada. A un certo punto sono stata troppo stanca e mi sono messa a dormire per terra, fottuta da troppe persone anche oggi, con le mie gambe belle e sporche che qualcuno ha fotografato e che poi sono diventate un caso nazionale. Domani sarò ancora una puttana e dovrò guardarmi dalle grandi mani di picchiatori, e continuerò la mia vita di basket per peni solitari.
Adesso è quasi ora: arriva ferragosto e non ho più cartoline. Il mare è salato anche la notte di questa vigilia di festa e fa caldo. Io ho ancora voglia e ne voglio di più. Vita.

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