mercoledì 30 luglio 2008

Blobossibis

E direi, per completezza di aggiungere anche questo:

Blobossi

L'estate è un tempo di rilassamento. Perché allora, invece di spremersi le meningi a cercare di scrivere qualcosa di originale, non postare qualcosa di divertente da Youtube?



Un salutino a tutti
I.

venerdì 25 luglio 2008

Chi di dito ferisce di dito perisce

Ovviamente una compagnia aerea (che non è nemmeno uno stinco di santa compagnia aerea) si permette di sbeffeggiare un ministro della repubblica. Forse perché il ministro è impresentabile? Forse perché alcuni (chi per un verso chi per un altro) hanno perso il lume della ragione?
Credo che certa gente, sia pure dotata di una certa rozza intelligenza politica, non dovrebbe manco avvicinarsi a un ministero.
In quel caso a determinate compagnie aeree mancherebbe la materia prima per certi tipi di pubblicità.
Riporto alcuni link:
Sito della compagnia Ryanair
Articolo sulla polemica innescata dalla pubblicità incriminata su Repubblica
Articolo sul Corriere

martedì 22 luglio 2008

Tempo di repost: SHABBĀK

A voi ancora nessuno l’ha detto. Giovedì scorso uno sciabecco pirata, armato a tre alberi, con vele latine e ventiquattro cannoni pronti a frantumare il legno nemico, barbaresco, di Tunisi si disse, pieno di settantacinque pirati dalle facce cattive è entrato nel porto turistico di Riposto. Manovra veloce col vento a favore, si mette di fianco e dodici bocche fan fuoco sulle barche ormeggiate. Erano ricche barche di ricchi. Dovevate vedere come piangevano e urlavano, com’erano atterriti, nessuna difesa, hanno lasciato le loro belle barche farsi spezzare, depredare e incendiare. Bello spettacolo che mi ha fatto in un certo senso contento (non me ne vogliano i riccastri proprietari delle belle barche a motore, è solo il sogno che uno sciabecco pirata a vele e remi entri nel porto e si prenda la sua luminosa e fiammeggiante rivincita sul tempo e sulla noia).
Quei malefici pirati barbareschi hanno occupato il faro ed il molo foraneo durante la notte, alcuni di loro armati di spade e archibugi. All’alba è entrata la nave, come dicevo, svegliando tutto il paese con il bombardamento.
Entrano, violentano e rubano (non me ne vogliano i bruni pirati, che per loro rubare è diritto di guerra e di mare). Catturano uomini e donne da farne schiavi.
Violentano Angela del Bar Tabacchi, cinquant’anni suonati e bionda (non capisco perché le donne di una certa età si tingono i capelli di giallo, riesco a capire chi c’è nato biondo, ma se uno ingrigisce e vuole cambiarsi il colore, perché proprio il giallo?). Ai pirati barbareschi, brutti ceffi, gente veramente cattiva, è piaciuto farle la festa, allargarle le gambe e penetrarla con la violenza di chi è stato per mare e sono mesi che non vede una donna. Lei, durante le copule faceva dei gridi pazzeschi e io non capivo se era morte o era vita, dolore, terrore o allegria.
Giovedì scorso, mentre i Carabinieri chiamavano la Polizia di rinforzo e la Polizia non voleva credere che fossero entrati i pirati a Riposto (l’ispettore Bozza di turno al Commissariato, si sbellicò dalle risate e non voleva credere a quello che il Maresciallo Buozza, suo omonimo o quasi, gli raccontava e soprattutto non riusciva a immaginare un mucchio di pirati barbareschi, all’inizio del molo foraneo, addosso alla Signora Angela, quella del bar tabacchi, proprio la signora bionda e antipatica che non mi è mai piaciuta -non me ne voglia la signora Angela, che non si chiama così, almeno spero, ma lei non mi è mai piaciuta perché già i commercianti non mi sono troppo simpatici, figuriamoci quelli che non sorridono mai e magari ti scambiano per uno della finanza e ti fanno uno scontrino miserabile e amaro che fa pendant con il caffè).
Il passato giovedì, il Commissario Bellaversione e il Tenente dei Carabinieri, Migliore -già un carabiniere era stato passato a fil di spada e gravemente ferito e il cannone di prua dei pirati aveva centrato in pieno la camionetta della Polizia arrivata di rinforzo a controllar la situazione- hanno tentato una trattativa con i pirati. Quelli però sono uomini di mare, abituati alla violenza e alla morte, e non se ne vanno finché non hanno caricato la stiva di schiavi e d’oro, insomma di qualcosa che abbia un valore, da rivendere in Africa, ché anche loro hanno famiglia e il padrone della nave –che osserva da sotto la sua tenda a colori, posta a poppa dello sciabecco, anche qualcosa in più: harem di sei mogli.
Difficile comprendere la lingua dei pirati, dialetto arabo antico che nemmeno Mohamed il tunisino, venditore al dettaglio di cacciaviti e copricerchioni, chiamato da interprete, è riuscito a tradurre. L’unico successo fu ribadirsi che Hallah è grande e Maometto il suo grande profeta e niente, nessuna parola, che potesse accelerare la partenza della nave pirata da questo anno duemilaquattro non suo, da questo paesetto quasi cristiano della Sicilia orientale.
Sono abili i pirati a tagliar teste e parti del corpo. Oggi le teste vengono tagliate coi coltelli, con crudeltà che non è dei tempi andati. Mozzar teste di netto con spade affilate, con una certa eleganza senza ostentazione inutile, senza filmati trasmessi via internet (Non me ne voglia chi col volto travisato, dopo tante blaterazioni, taglia le teste coi coltelli affilati; è pur sempre un sogno, di uno sciabecco pirata con equipaggio di uomini che conoscono la violenza del mare e del vento; che violentano donne bionde e aggrinzite, che fanno schiavi e che gettano per mare inutili telefonini e mostruosi portatili).
Quando è stato il tempo, il giovedì, al tramonto, quando la nave non era troppo leggera o troppo pesante (i pirati sono esperti uomini di mare e sanno quanto caricare la nave), i remi hanno cominciato a vogare e veloce com’era arrivato, issate le vele appena uscito dal porto, lo sciabecco se n’è andato dallo stesso punto esatto da cui era uscito, scomparso nel mare.
Ho il ricordo ancora vivissimo di uomini cattivi e duri, con facce da pirati. Ecco con facce, non banditi feroci con il volto nascosto da un passamontagna da squagliarci dal caldo, mentre si fanno discorsi, mentre si taglia la testa ad un uomo per far comprendere solo a tutto il mondo che la testa di un uomo non è così importante da vincere la guerra)
Ho il ricordo di un pirata dal ghigno d’acciaio che si avvicina impugnando la spada e mi guarda. Probabilmente io e gli altri vicino a me, non siamo buoni per fare gli schiavi. Si vede che siam povera gente e nessuno pagherebbe un riscatto in euro privi di senso. Potrebbe uccidermi, ma se ne va. Torna per mare col suo sciabecco. Posata la spada tornerà a remare, verso il porto di Tunisi o chissà dove.
Venerdì scorso ancora le barche fumavano, tutti giovani e vecchi, poliziotti e carabinieri, donne quelle violentate e quelle ignorate e tutti, i poveri e i ricchi, ci siamo guardati negli occhi.
Troppo strano che uno sciabecco pirata sia entrato in quel porto, che abbia fatto tanti disastri in un giorno. Quella storia del cannone di prua della nave pirata che, con un colpo solo (un cannone di bronzo, di bronzo! capite?), ha centrato la camionetta della Polizia è troppo difficile da scriverci un rapporto, e poi, chi si denuncia: ignoti pirati a bordo di uno sciabecco dell’anno 1701?
Tutti sono d’accordo a non fare parola. I morti, i feriti, gli scomparsi, li nasconderemo in qualche spazio nascosto del cuore, li copriremo con un sogno allucinato e quelli che devono riposare, riposeranno in pace.
Io solo racconto una parte di storia. Io solo. Ma nessuno mi prenderà sul serio e anzi io stesso dico che questa pagina scritta non è vera. Lo nego decisamente. Non c’ero. Ho scritto quello che ho scritto in preda a una crisi di astinenza da fumo, perché i pirati hanno preso le sigarette che c’erano in città e le hanno portate con sé verso quel porto di Tunisi dove approderanno tra poco.
[scritto nell'anno 2004]

martedì 15 luglio 2008

Teoremi e congetture

Poiché oggi, a partire dal commento del nostro beneamato Presidente del Consiglio sui fatti penali d'Abruzzo, molti hanno parlato di teoremi come di un qualcosa sostanzialmente campato in aria e strumentale a una tesi precostituita (In altre parole: prima ti condanno per motivi politici e poi costruisco un castello di chiacchiere e di prove fasulle e inconsistenti a supporto del mio obiettivo) , sono entrato in grande confusione. Io mi ricordo vagamente (l'ignoranza di ritorno è una brutta cosa) che i teoremi di Pitagora o di Euclide, erano cose serissime, e verissime, almeno dal punto di vista matematico.

Cos'è un teorema: "In matematica per teorema, strettamente, si intende un enunciato che viene dimostrato nell'ambito di una teoria formale (come ogni altra proposizione derivabile dagli assiomi della teoria mediante un procedimento dimostrativo) e che in una esposizione sistematica della teoria viene presentato come risultato di rilievo. Il suo ruolo di rilievo differenzia i teoremi dai lemmi, dai corollari e dalle semplici proposizioni della teoria. Un teorema è dunque un'implicazione logica tra due predicati." (wikipedia alla voce Teorema)

Cos'è dunque un teorema accusatorio? che significato possiamo dare alla locuzione se non di un'incolpazione che risulta dalla implicazione logica tra due o più predicati, che, per la giustezza delle premesse, risulta fondata e vera?
Certo il Presidente del Consiglio e tutti coloro che sono andati dietro di lui nelle sopra citate espressioni, avrebbero più correttamente dovuto usare il termine congettura.
Congettura è, sempre secondo Wikipedia, una affermazione o un giudizio fondato sull'intuito, ritenuto probabilmente vero, ma non dimostrato.
Anche questo termine secondo me non sarebbe stato molto appropriato, tuttavia, se l'intento era quello di ingenerare un sospetto sull'operato dei giudici, sarebbe stato meglio usare questo secondo termine.
Una congettura la potrei fare io quando, non avendo uno straccio di prova, affermassi che secondo me, in Italia la corruzione esiste ed è un fenomeno molto diffuso nonché una delle principali cause dello sfascio morale ed economico della mia patria.
Ma probabilmente i pubblici ministeri che hanno richiesto la misura cautelare e il giudice che l'ha accordata, qualche prova ce l'hanno. Anche questa è una congettura, ma io ovviamente non possiedo il dono della conoscenza come tanti altri, che, ricoprendo posizioni di potere, possono permettersi di parlare senza aver letto gli atti e senza aver atteso per lo meno che qualche altro giudice si pronunci...
Saluti a tutti
I.

venerdì 11 luglio 2008

giovedì 10 luglio 2008

Ancora leggi sospette

Questa maggioranza governo-parlamento sta facendo proprio un sacco di leggi che affossano la giustizia; per esempio in materia di lotta alla pedopornografia. Leggete questo articolo di "La Repubblica".
A che serve accorpare materie non omogenee come la mafia e la pedopornografia?
Non sarebbe meglio creare dei team appositi per la tutela della famiglia, dei minori e per il contrasto del fenomeno pedopornografico.
A me dispiace dirlo, perché anzi mi piacerebbe che la destra italiana fosse molto rigorosa con la criminalità, specie con quella organizzata, ma qua mi pare che il principale effetto di pool, insieme antimafia e antipedopornografia, sia di annacquare la funzione per cui sono nate e snaturarle.
Invece di costringere i magistrati a lavorare di più, ma soprattutto meglio, qua si vuole costringere il sistema a non funzionare più.
Dove si vuole arrivare con la distruzione? A me sembrano come quel ragazzo stupido tutto intento a segare il ramo su cui è seduto.
Un affettuoso saluto a tutti
I.

sabato 5 luglio 2008

Pompini & C.

Il padrone ci tiene a farci sapere che a lui piacciono le donne e quindi la raccomandazione è più che giustificata: e la diffusione delle telefonate non è altro che un modo becero di fare gossip.
Io non sono un bigotto moralista e non penso che la raccomandazione possa scandalizzare più nessuno in Italia, dopo che per quasi un secolo se n'è usato e soprattutto abusato (con danni incalcolabili per i capaci e i meritevoli di questo paese e quindi per il paese).
Quello che mi chiedo è: le donne non si scandalizzano di essere considerate così? Queste subrettine da strapazzo, che si autoriducono a prostitute d'alto bordo, non si vergognano di essere così? Non si sono sentite in grande imbarazzo per le parole di mister B.? O forse tutto fa brodo e anche questo produce notorietà?
Insomma sembra che le donne non si scandalizzino e non votino in questa nostra italietta.
Ora, fondamentalmente io sono un maschilista :-) e tuttavia a me tutto questo non piace....

I.

mercoledì 2 luglio 2008

E' libera!

Ingrid Betancourt