venerdì 1 maggio 2009

Delara giustiziata e alcune considerazioni sul "qui da noi"


L'esecuzione di una pena capitale nei confronti di una ragazza di 23 anni ci deve spingere a riflettere, sul significato della parola giustizia, sullo strumento principe con cui, in terra, si cerca di raggiungere tale risultato, cioè il diritto, e sulla distinzione che esiste tra l'applicazione di una pena legalmente stabilita da un Tribunale imparziale e la pura e semplice vendetta.
Le persone non sanno nulla delle varie teorie giuridiche che stanno alla base della previsione di pene nei confronti di rei di un qualche reato e forse è un bene che sia così. Quello che non può sfuggire a qualsiasi persona di buon senso è che l'instaurazione di un sistema penale basato sulla vendetta porterebbe inevitabilmente a una catena senza fine, fatta di violenza infinita, di soprusi, di linciaggi, di sangue, di errori; fenomeni, insomma, che nessuna persona di buon senso può volere per sé e per i suoi figli.
Stranamente tutti o quasi sono d'accordo nell'invocare la pena di morte per gli stupratori, o quanto meno, la loro castrazione; lincerebbero all'istante i pedofili; impiccherebbero senza processo i rapinatori, specialmente se extracomunitari e poveri. Ho buttato lì tre reati che mi sono particolarmente in odio, perchè denotano una particolare tendenza alla violenza fisica e morale e una assoluta mancanza di rispetto per l'umanità nel proprio simile. Non posso negare che di fronte a tali azioni provo anche io un impulso violento e vendicativo.
Ma la vendetta distrae dal bene e dalla giustizia.
Quello che manca qui da noi non sono le leggi che comunque sono sempre migliorabili,. Quello che manca a mio parere sono delle cose molto pratiche e banali dalle quali purtroppo siamo distratti, per rabbia e desiderio di vendetta.
Nessun sistema penale può essere credibile quando alcune classi o caste si esentano di fatto e di diritto dall'osservanza della legge penale.
Nessun sistema penale può essere credibile quando alcuni reati vengono puniti e altri puntualmente dimenticati.
Nessun sistema penale può essere credibile se un processo penale troppo farragginoso e pseudogarantista porta a troppi errori formali, che provocano assoluzioni o scarcerazioni contrarie al senso di giustizia.
Nessun sistema penale può essere credibile se viene lasciata troppa discrezionalità ai giudici e i cittadini hanno l'impressione che una maggiore o minore severità nell'applicazione di una pena siano lasciati al caso o alla fortuna.
Nessun sistema penale può essere credibile se i cittadini sanno di avere a disposizione dei "bonus" (leggasi sospensione condizionale della pena, affidamento in prova etc) che li esentano di fatto dalla pena fino a un considerevole numero di anni.
E' tempo di pensarci a queste cose, se non vogliamo che a breve da noi si verifichino situazioni in cui una giovane donna di 23 anni viene condannata a morte e il suo fidanzato a dieci anni per uno stesso identico fatto in cui, al più, sono stati complici.

(Delara giustiziata)