venerdì 20 giugno 2008

Un articolo del 2006

Copio e incollo dal sito web de "La Repubblica" l'articolo che troverete a questo link

Processo Mediaset, Mills ai giudici
"Ho protetto Berlusconi"
Poi il legale ritrattò: "Riaffermo che le mie precedenti testimonianze
salvo gli inevitabili vuoti di memoria, erano sincere e veritiere".


L'avvocato David Mills

MILANO - Una dichiarazione dell'avvocato inglese David Mills, contenuta in un verbale di cui le agenzie di stampa sono venute in possesso, conferma la copertura offerta a Silvio Berlusconi. "Non credo occorrano molte parole", ha dichiarato Mills nel corso dell'interrogatorio effettuato il 19 luglio 2004 ai pm Alfredo Robledo e Fabio De Pasquale impegnati nell'inchiesta sui diritti tv di Mediaset. "Io - ha detto l'avvocato - sono stato sentito più volte in indagini e processi che riguardavano Silvio Berlusconi e il gruppo Fininvest e, pur non avendo mai detto il falso, ho tentato di proteggerlo nella massima misura possibile e di mantenere laddove possibile una certa riservatezza sulle operazioni che ho compiuto per lui".

Ieri i pm milanesi hanno fatto notificare all'avvocato Mills un avviso di chiusura delle indagini per corruzione in atti giudiziari in concorso con Silvio Berlusconi. Adesso all'avviso dovrebbe seguire una richiesta di rinvio a giudizio.

Il verbale pubblicato oggi dalle agenzie di stampa si riferisce al momento nel quale all'avvocato venne mostrata dai pm una lettera che egli stesso aveva scritto al proprio commercialista, nella quale spiegava la provenienza di 600.000 dollari che l'accusa ritiene siano stati il compenso prezzo per dichiarazioni false in due processi milanesi a carico dello stesso Berlusconi.

Nella lettera al commercialista del 2 febbraio 2004 l'avvocato, marito di Tessa Jowell, ministro della Cultura del governo Blair, scriveva: "Io mi sono tenuto in stretto contatto con le persone di B. e loro conoscevano la mia situazione. Erano consapevoli, in particolare, di come i miei soci si fossero intascati la maggior parte del dividendo; sapevano bene che il modo in cui io avevo reso la mia testimonianza (non ho mentito ma ho superato momenti difficili, per dirla in modo delicato) avesse tenuto Mr.B fuori da un mare di guai nei quali l'avrei gettato se solo avessi detto tutto quello che sapevo".

Mills, però, il 7 novembre successivo, si presentò spontaneamente in procura e sostanzialmente ritrattò queste affermazioni, depositando anche una memoria in cui giustificava la somma sostenendo che si trattasse invece di proventi legati a investimenti in un fondo off-shore, e spiegava: "Non posso che attestare l'assenza di regalie e/o compensi dal gruppo Fininvest e/o di Berlusconi, che non siano quelli puramente professionali da me percepiti". "Riaffermo, inoltre - scrisse ancora nella memoria - con la massima enfasi, che le mie precedenti testimonianze (nei processi, ndr.), salvo gli inevitabili vuoti di memoria, erano sincere e veritiere".

Sia il verbale d'interrogatorio che la memoria sono stati depositati oggi nell'udienza preliminare per il troncone principale del procedimento, che vede imputato, tra gli altri, Silvio Berlusconi per presunte irregolarità nella compravendita di diritti cinematografici e televisivi da parte di Mediaset.

Nel filone riguardante le testimonianze di Mills nei processi Arces+altri e All Iberian, i pm Alfredo Robledo e Fabio De Pasquale hanno invece chiuso le indagini con l'avviso rituale, in base all'articolo 415 bis del codice di Procedura Penale che, di norma, prelude alla richiesta di rinvio a giudizio.

(17 febbraio 2006)

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