venerdì 17 agosto 2007

Il metodo ottuso

Oggi mi son sentito ottuso, più del solito. I sensi non sono nè taglienti nè acuminati. Stamattina pensavo di fare critiche al sistema, ma di sera meglio stare un po' a guardarsi allo specchio e guardarsi come si è.
Ecco non mi sento bello, non mi sento intelligente, non mi sento sicuro. Ho messo il piede in fallo da qualche parte e mi fa male la gamba, oltre ad avere sonno.
Cosa avevo pensato di criticare nel sistema stamattina?
Non me lo ricordo quasi più... Forse criticavo i tanti posti di lavoro inutile creati dallo Stato e dalla sua corte di enti subordinati.... ai tanti "articolisti", ai tanti lavori "socialmente utili", alle tante postazioni 118 create in Sicilia solo per creare posti di lavoro.
A dire il vero non sono solo io ad essere ottuso, ma anche i politici, gli amministratori, la nostra classe dirigente in toto.
Non che sia tratti di stupidi, anzi direi che sono parecchio furbi. Solo che tutti, di destra o di sinistra, sembrano essersi accordati nell'usare questo "metodo ottuso". Non si guarda al futuro, mai. Mi diceva un mio amico, vicino all'ambiente, che Alitalia sta affondando sotto il peso di Malpensa e tutti lo sanno ma nessuno avrà il coraggio di prendere seri provvedimenti.
Solo che così facendo, visto che le risorse non sono infinite, si nutre l'improduttivo a discapito di ciò che funziona. Un altro esempio del "metodo ottuso" che mi viene in mente è il ticket. Ben venga sulle medicine inutili o di dubbia utilità. Ma perchè si paga una tassa sui farmaci che agiscono dal lato della prevenzione. So che si paga il ticket sulla cardioaspirina, che costa poche lire, mentre un semplice calcolo meramente economico ci dovrebbe impegnare ad evitare, ogni volta che sia possibile, costosissime degenze in ospedale e incoraggiare la gente a prevenire le gravi patologie con ogni mezzo che abbiamo. E questo anche senza mettere in conto la cruda sofferenza.
Potremmo parlare anche della ricerca scientifica. Quella è il futuro. Studiare la natura e i concetti filosofici e matematici assicura la vita e la prosperità delle nuove generazioni, anche se non si capisce subito l'utilità pratica di quello che si studia. Provare per credere e poi nella storia è sempre stato così.
Ma sono parole vuote e forse prive di significato. E' nella pratica quotidiana e non nei blog che si fa vivere la società, nel fare e non nel dire. Qui faccio solo il punto e cerco la direzione della marcia. Lo scrivo per me questo strano diario, anche se non mi da fastidio che qualcuno di tanto in tanto lo legga.
Dicevo la direzione, la via, il valico, il ponte e quant'altro: io sono sempre il cane di Jack e la strada faticosa la considero vita.

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