sabato 29 settembre 2007

La pace ed i mostri

Tanti piccoli fiori rossi, in fila, come un pacifico esercito, camminano perché vogliono, perché nessuno può costringerli a star fermi. Ci sono invece quelli che recidono i fiori, li spezzano, vorrebbero farli appassire. A noi arrivano poche notizie, che ci lasciano immobili. Stiamo da un’altra parte del mondo e da qui usiamo solo gli occhi e vediamo poco.
Ottimisti a tutti i costi.
Il rosso è il colore del sangue e invoca giustizia, innanzi tutto. Invoca pace, di conseguenza, perché marciano con le mani nette e senz’armi.
Se penso a chi parla della rivolta dei cosiddetti popoli padani, mi viene da vomitare. A volte la liberà di parola produce anche mostri, ma noi resteremo sempre con mani pulite e disarmate. La nostra mano non si chiuderà a pugno, perché pretendiamo la pace.
La colpa di distruggere e di prendere vite ricada su altri, noi non la vogliamo

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