VEGLIA
Cima Quattro il 23 dicembre 1915
Un’intera nottata
Buttato vicino
A un compagno
Massacrato
Con la bocca
Digrignata
Volta al plenilunio
Con la congestione
Delle sue mani
Penetrata
Nel mio silenzio
Ho scritto
Lettere piene d’amore
Non sono mai stato
Tanto
Attaccato alla vita.
2 commenti:
SONNO
Immobile ascolto il silenzio
nel tumulto dei miei pensieri sordi
muovono le mani
ed io sono altro da me
vivo un'altra vita
mi avvolge
dimentico di ciò che ho vissuto
ricomincio a vivere ancora
scorrendo il tempo
mi slego
ricordando il sogno
effimero si scioglie
finchè non diventi eternità.
Grazie per la tua poesia, amico anonimo!
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