domenica 25 novembre 2007

Stelle (repost)

Continuavo a guardarla. Lei aveva un corpo alto e molto più morbido di come mi era sembrato la prima volta, quando l'avevo guardata che indossava i vestiti. Lunghi capelli neri scendevano lungo le sue spalle e la pelle luccicava, come raramente ho visto, di un colore strano, che non saprei chiamare in nessun modo, una specie di confusione tra bontà e lussuria. Mi avvicinai da dietro e feci scendere la mano lungo la schiena. Lei mostrò di gradire il contatto e aderì al mio corpo mentre con le labbra andavo a cercare la nuca tra i capelli; cominciai da lì una lenta discesa. Misi la testa fra le sue gambe allargate e non ci volle molto, come sapevo sarebbe avvenuto, che lei fu scossa e provò piacere, tendendo tutti i muscoli, molto più di qualche secondo, e terminando in un abbraccio morbido alla mia persona.

L’avevo conosciuta qualche mese prima in rete. Parlava sempre poco. Diceva di sentirsi sola. E anche che io avevo negli occhi qualcosa che altri non avevano. Sosteneva che l’avevo compresa, anche se io non sono mai riuscito a comprendere, esattamente, quello che avevo compreso. Era anche molto più bella di me.

Al telefono non riuscivamo a dire mai più di venticinque parole. Ma se tra le mie dodicivirgolacinque parole c’era “vediamoci”, tra le sue c’era sempre un si. Almeno fino a quando è durata.

Dovevo averla colpita con qualcosa che non sapevo di avere e che non conosco ancora. Forse i miei giochi di lingua, orbite e atterraggi sul clitoride. Eppure per altre non è stato così.

Tanto non c’è niente da capire.

Rimasi pensieroso. Quella cosa era successa poche settimane prima, ma, pur essendo il ricordo ancora eccitante, malinconico e molto voluminoso dentro la mia testa, sembrava essere successo in un posto lontano. Mi sovvenivano facilmente le impressioni e le immagini, mi eccitavo ancora tanto nel ricordare la luce della sua pelle e mi masturbavo anche e piangevo insieme. Ma c’era qualcosa di strano nello sfondo del campo visivo, un certo qualcosa che cercava di sfuggire con intelligenti artifizi e raggiri.

E mentre ero in preda a quell’ultimo solitario orgasmo, ricordai. Ogni volta che avevo goduto di lei, contemporaneamente il terrore mi aveva inciso le ossa, perché… perché avevo intuito che era un’aliena.

“ Novanta centesimi” – disse il giornalaio. Ecco” – Risposi dopo aver aperto il portamonete. E pensai che tutto sommato potevo essere solo impazzito.

Poi gli occhi andarono su una foto. Il giornale parlava del passaggio di una cometa appena scoperta, che entro pochi giorni sarebbe stata visibile da tutto il mondo. Alcuni addirittura parlavano di un rischio di impatto. L’astronomo dilettante che l’aveva scoperta l’aveva chiamata “Laura” . - Proprio come lei, proprio come lei - gridò una voce nella mia mente mentre il cuore cominciò a battere forte e il sudore comincio a inzupparmi camicia e mutande.

Avevo sempre detestato i film di fantascienza, quelli che parlavano di alieni soprattutto. Avevo in odio Star Trek, Spock, Guerre Stellari e Matrix, ma in quel momento, ti giuro, avevo la netta impressione di aver subito il controllo pesante di qualcosa di completamente altro da me, di un'altra specie, di un altro mondo.

Dunque nel cielo era apparsa “Laura” e sarebbe scomparsa in un istante astronomico. Nella mia vita era apparsa Laura e la storia era subito finita, dopo qualche orgasmo meraviglioso e terribile, che tuttavia non doveva essere stato granché su scala cosmica. Sentivo che in qualche modo, impossibile da percepire con il mio apparato di cinque sensi, i due fenomeni erano connessi e fusi insieme e che anzi, si era trattato di due manifestazioni diverse dello stesso sostanziale avvenimento.

Ora ti ho raccontato la mia storia e hai capito anche perché ho preso in ostaggio i due poveri astronomi di questo osservatorio. Sono certo di poche cose ormai. So di aver fatto l’amore con Laura. So che Laura è il nome di una cometa transitata qualche tempo fa per i nostri cieli. Sono certo che le donne sono tutte aliene, che sono tutte stelle comete. Sono certo anche che, malgrado qualcuno trovi la cosa romantica, un osservatore imparziale non vi vedrà che velocissimi oggetti di ghiaccio.

Ma devo ancora vederla, studiarla, afferrarla, capirla, farle un cenno, implorarla che ritorni, masturbarmi, piangere e ricordare, prima che si perda e torni ai margini esterni del sistema solare, dove vagherà trecent’anni prima di tornare ancora.


E ho poco tempo.

2 commenti:

Maria Gabriella Leonardi ha detto...

Nessun commento...
volevo solo chiederti come si inserisce un sondaggio nel blog.Ricordo di avere visto come fare ma non lo ricordo più.
tanti saluti

Il cane di Jack ha detto...

Credo si vada in modelli. Poi aggiungi un elemento alla pagina e si apre una maschera. Nelle opzioni presentate c'è anche "aggiungi un sondaggio". Per le comunicazioni tecniche e/o private puoi usare l'indirizzo email che trovi nel mio profilo.
Ciao
I.