lunedì 5 novembre 2007

Specchi sugli argomenti "stranieri" e "violenza sulle donne"

Faccio da specchio a due post pubblicati oggi che mi sembrano pregevoli sul piano dell'equilibrio e dell'informazione.

Segnalo:
"Ma di cosa si parla?" di Dario D'Angelo, il quale ringrazio per essere andato a cercare i dati ufficiali sulla criminalità "straniera" e sulla violenza sulle donne.
(Qui però voglio osservare due cose: la prima è che la percentuale dei denunciati dovrebbe essere vista in proporzione al numero dei delitti che rimangono impuniti: gli italiani potrebbero essere semplicemente più bravi a non farsi scoprire quando "uccidono" qualcuno. L'altra è che certi omicidi, come quello della Reggiani, sembrano essere pompati dai mezzi di informazione più di altri).

Segnalo inoltre:
"Bisogna chiudere la fabbrica della paura" di Giulia

Come è evidente, ci troviamo di fronte a problemi che hanno una complessità troppo grande per la nostra inetta classe politica, la quale presa dai mille problemi quotidiani nascenti dall'esigenza autoreferenziale di perpetuare sé stessa e la propria posizione, cerca spesso i rimedi, "a babbo morto", per così dire.
Tuttavia, a mio parere, l'unico modo che abbiamo noi piccoli di influire beneficamente sul presente e sul futuro, è di studiare, imparare e combattere le nostre e altrui opinioni preconcette e/o razziste.
Il metodo della scienza applicato quanto più è possibile alla società e alla politica popolare: questa è la mia idea di fondo.
Ciao a tutti

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