mercoledì 19 dicembre 2007

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi

“Verrà la morte e avrà i tuoi occhi” è un verso e una poesia di Cesare Pavese, che ogni tanto ripeto mentalmente. Sono molto grato a Pavese per queste parole. Mi hanno fatto e mi fanno immaginare la morte come una donna dallo sguardo bellissimo. Ci sono tanti modo per esorcizzare la morte, per rendersene il pensiero meno nemico. Spesso i poeti parlano di morte. Un invito, un'offerta di pace, un viso che riappare da uno specchio, la consolazione di scendere muti, pacifici, senza proteste.


Verrà la morte e avrà i tuoi occhi
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.
Cosí li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla.
Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.
22 marzo '50

(Cesare Pavese)

2 commenti:

Fra ha detto...

E' bellissima questa poesia di Pavese! La morte è la cosa più vera della vita, l'unica di cui siamo certi. E penso che preparsi..esorcizzandola dimostri un rispetto profondo per la vita..

Il cane di Jack ha detto...

Sono un ipocondriaco. Parlare di morte mi fa stare ancora male e mi ripeto sempre c'è tempo :-). Peccato non essere un poeta! Grazie del commento, cara Frida