venerdì 21 dicembre 2007

Effetto serra: fatalismo e responsabilità

Linko da "La Repubblica.it" due articoli che mi sembrano abbastanza interessanti. Uno (Clima, verità e speranza nella morsa di media e politica) si occupa degli effetti deleteri che un eccesso di catastrofismo (soprattutto mediatico) nella considerazione del problema climatico puà generare. La verità è che, prima ci renderemo conto a livello globale, che sul clima si può influire, prima potremo intervenire con misure adeguate per fronteggiare il problema. Il pessimismo spesso fa solo il gioco di chi non ha la minima intenzione di attuare misure adeguate. Il secondo di questi articoli (L'eco-ottimista che cambia l'America "E' quasi troppo bello per essere vero") è incentrato sulla figura di Amory Lovins, secondo cui "Un sesto della produzione mondiale di elettricità e un terzo di quella installata nel 2005 - afferma - è derivata dalla microproduzione. Un dato che in pochi capiscono. La cogenerazione e le rinnovabili nel 2005 hanno aggiunto alla produzione mondiale quattro volte la quantità di elettricità immessa e undici volte la capacità di generare elettricità del nucleare, ma i fan dell'atomo continuano a dire che sono cifre piccole, limitate, e che ci vorranno decenni perché siano competitive. La verità è che sono i grandi impianti centralizzati, che siano a carbone, gas, petrolio o nucleare, ad aver perso metà del mercato dell'elettricità perché l'altra metà se la sono presa microproduzione, rinnovabili e risparmio energetico, ma nessuno ci ha fatto caso".
Insomma, a quanto pare, due sono i poli della questione: il catastrofismo non serve a nessuno; nascondere la testa sotto la sabbia non risolve nessun problema. Il futuro non è un caos su cui l'umanità non ha alcun controllo ("Ottimismo e pessimismo - dice Lovins - sono due aspetti dello stesso irrazionale modo di concepire il futuro come fatalismo, anziché come scelta, senza assumersi le responsabilità di costruire il mondo che desideriamo".
Io di solito sono pessimista per partito preso, contro ogni tipo di occhiali rosa (che del resto non indosserei mai :-), ma se il mio pessimismo/fatalismo deve diventare una scusa per gli altri e per me stesso per non fare niente, volete vedere come mi trasformo in un ottimista in cinque minuti?

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