venerdì 21 dicembre 2007

(Repost) Su ciò di cui non si può parlare, si deve tacere (Wittgeinstein)

Magari non è corretto e probabilmente non è onesto, perché premetto di non aver letto Wittgeinstein. D’altra parte sarebbe una lettura troppo difficile per il mio ciriveddu. Ma sono andato a cercarmi due citazioni del Tractatus logicus-philosophicus, entrambe ricopiate da un mio vecchio libro di filosofia, che mi sembrano particolarmente dense di significato, anche pratico, per la vita di tutti i giorni:
D’una risposta che non si può formulare non può formularsi neppure la domanda. L’enigma non v’è. Se una domanda può porsi, può pure avere una risposta. Lo scetticismo è non inconfutabile, ma apertamente insensato, se vuol mettere in dubbio ove non si può domandare. Ché dubbio può sussistere solo ove sussiste una domanda; domanda solo ove sussiste una risposta; risposta solo ove qualcosa può essere detto […]. Eppure v’è l’ineffabile. Esso si mostra. E’ il mistico.
E ancora:
Su ciò di cui non si può parlare, si deve tacere.
Tacere quindi non per imposizione o altro evento esterno, ma perché dopo aver riflettuto e pensato, nei limiti della nostra possibilità, siamo arrivati alla conclusione che su certe cose, non ci sono domande e non ci sono neanche risposte.

1 commento:

Fra ha detto...

Parole sante, mio caro, specie le ultime. Hai fatto bene a citare costui! Imparo..visto che non conosco..
Ciao,
Frida