domenica 13 aprile 2008

La Peste

Dal romanzo "La peste" vorrei riportare qui il brano finale:
"Ascoltando, infatti, i gridi di allegria che salivano dalla città, Rieux ricordava che quell'allegria era sempre minacciata: lui sapeva quello che ignorava la folla, e che non si può leggere nei libri, ossia che il bacillo della peste non muore né scompare mai, che può restare per decine di anni addormentato nei mobili e nella biancheria, che aspetta pazientemente nelle camere, nelle cantine, nelle valigie, nei fazzoletti e nelle cartacce e che forse verrebbe giorno in cui, per sventura e insegnamento agli uomini, la peste avrebbe svegliato i suoi topi per mandarli a morire in una città felice" (Traduzione di Beniamino Dal Fabbro)

7 commenti:

Fra ha detto...

Non dev'essere casuale questa citazione della peste di Camus..Cos'è? Un rigurgito di pessimismo?..O forse un monito, ottimista ma non troppo, a non abbassare la guardia, ma..a restare vigili, solidali e compatti, contro..cosa? Contro gli imbonitori "demolitori" di democrazia?..
Non so..mi sento di capire poco così..Che "aiuto"-spiegazione ci da,al riguado, il nostro cane di Jack?
Attendiamo..
Baci
Frida

Il cane di Jack ha detto...

Mi pare di aver sentito dire che tutto il romanzo fosse (anche) una metafora politica del fascismo. In quest'ottica il brano finale potrebbe essere un invito a non abbassare mai la guardia. L'avevo citato in un altro posto e, vista la giornata, mi è piaciuto postarlo anche qua. D'altra parte non sono un ottimista per natura e tu lo sai bene :-) solo che a quarant'anni mi è venuta voglia di "salvare il mondo " e di credere possibile poterlo fare :-)
Ciao
I.

Fra ha detto...

mi sa che sarà più dura, caro I., "salvare il mondo"..o, almeno, l'Italia..E mi sa che il monito a non abbassare la guardia contro le varie "pesti"..è più che mai valido..
Ma, come si dice:"tant'è" e ce ne dobbiamo fare una ragione.

Il cane di Jack ha detto...

O forse era la guerra ("La peste" è un romanzo pubblicato nel 1947). Quella dei topi e della peste resta, a mio personalissimo avviso, una bella metafora. Su con la vita....
E mi permetto di dirti che visto che "possiamo", non dobbiamo limitarci a "salvare" l'Italia: non ragioniamo sempre da supereroi provinciali :-)
Domani sarà una bellissima giornata per vivere e per crescere.
Da un certo punto di vista non è cambiato niente rispetto a ieri e se potevamo sperare ieri potremo sperare anche domani.
Un bacio.
I.

Anonimo ha detto...

La peste...Un brano consono alla situazione. Giulia

Il cane di Jack ha detto...

Ti proporrei anche questo, per esprimere i miei umori politici :-)

http://trovacose.blogspot.com/2008/04/nera.html

marina ha detto...

Bellissima scelta, il grande Camus.
La peste è il male credo, in tutte le sue forme sociali.
ciao marina