martedì 22 gennaio 2008

Tra sogni e bisogni

Qualcuno mi costringe a riflettere sul difficile e conflittuale rapporto tra il sogno e la realtà.
Io propendo per la realtà, ma sono anche un inguaribile sognatore.
Forse i nostri sogni e le nostre fantasticherie dicono chi siamo, più di quanto vorremmo ammettere.
Quando sognavo di essere un supereroe, ero soprattutto un bambino imbranato, timido e introverso.
Quando sognavo di avere successo con le donne, ero fondamentalmente uno sfigato. C'è stato tutto un periodo in cui, attraverso le chat, ho fatto tutta una serie di sogni, anche carini e intriganti. Ma poi avevo l'ansia di far finire il sogno. Diciamo che ancora oggi non so accontentarmi di sogni e voglio conoscere. Ma resta il fatto che la conoscenza comporta quasi sempre una delusione intensa. L'esempio peggiore che ricordo, non sono le molte volte in cui a incontri fugaci sono seguiti altrettanti rifiuti, ma quella in cui mi sono trovato tra le grandi cosce di una che non mi piaceva. Mi sono vergognato al quadrato, anche del fatto di vergognarmi.
Poi ho incontrato K. che mi ha insegnato molto di quanto so sulle donne, sulla vita e sulla capacità di sorridere. Ma ho cominciato a sognare di avere cose diverse: una vita tutta mia, la famiglia, i bambini, la normalità. Non dico che siano sogni peccaminosi in generale, ma per motivi che non voglio spiegare, per me lo erano. Per una giusta legge del contrappasso non ho ottenuto niente di tutto questo.
Poi per tanto tempo ho sognato di incontrare A. sul treno. Sognavo di finire ciò che avevo cominciato tanti anni prima. Ero fondamentalmente un disonesto, anche se lo sono stato per poco. Questo sogno comunque l'ho realizzato e, dopo essermi ammantato di tutta l'onesta possibile, subito mi sono messo a sognare cose diverse.
Il contatto continuo con un'altra donna (un quasi matrimonio direi vista la durata e la frequenza giornaliera dei contatti), mi ha fatto sognare di poterla toccare.
R. mi ha insegnato tutto quello che so sull'onestà e sull'integrità morale. Questo sogno è destinato a rimanere irrealizzato, appunto perché mi affascinano di lei, mi intrigano e mi eccitano anche sessualmente, proprio questa qualità che rendono impossibile e paradossale il mio sogno.
Altri sogni per il momento non ne voglio. I sogni non so godermeli. Mi provocano ansia e mi costringono a muovere le acque e a cambiare certe realtà che, di certo, andrebbero conservate come si conserva un ecosistema e i suoi fragili equilibri.

4 commenti:

nonsoloattimi ha detto...

Mi è piaciuto moltissimo ciò che hai scritto... anche se probabilmente sono la meno adatta ad esprimere un mio parere, visto che ormai non è più un segreto quanto io sia sognatrice... vorrei sottolineare una cosa sola però... il fatto che io lo sia non mi rende più ingenua o più vulnerabile di chi non lo è, la vita purtrobbo i suoi colpi li infligge comunque... ai sognatori e ai non!
un bacio Claudia

nonsoloattimi ha detto...

notare il...purtrobbo...ma che scrivo???

Il cane di Jack ha detto...

Il fatto che io, per carattere, tenda a fare il bastian contrario e a rimarcare la differenza, non significa che non mi affascinino e stuzzichino le differenze. Putrobbo io sono fatto così :-)
Un bacio a te-
I.

nonsoloattimi ha detto...

hehehheheheheheh... sei simpatico... non lo avrei mai detto...hehehheheh