mercoledì 16 gennaio 2008

La Sapienza vs il servo dei servi

Si vorrebbe tornare indietro, ma soprattutto si rifiuta la discussione e il confronto. Dire sempre no è una risposta inadeguata, irrealistica, poco caritatevole.
E non si accettano le posizioni altrui, non ci si sforza di comprendere, né di fare la propria parte del cammino.
Nell'ansia di dire no alla istituzionalizzazione dei "peccati contro natura", si dimenticano i grandi problemi delle famiglie tradizionali.
In quest'ottica, la madre che abortisce è considerata di fatto peggiore del mafioso che uccide. L'omosessuale che vive onestamente la propria vita con il proprio compagno è un problema più impellente della corruzione e della inettitudine dei grandi della nazione. E che dire di coloro che vivono in stato vegetativo da anni, per i quali vige un obbligo di vivere che è veramente un peccato contro natura.
Eppure gli spazi per il dialogo ci sarebbero e comunque, ove non ci fossero, dovrebbe prevalere il linguaggio della carità.
E poi, nessuno può imporre a qualcuno la propria presenza. Nessuno si può offendere se un altro non ti vuole in casa propria.
Bisognerebbe che fosse umile il servo dei servi, che usasse un linguaggio più semplice, che lasciasse intravedere il suo cuore, ché altrimenti si sospetta che non ce l'abbia.
Queste cose le dovrebbe capire da sé e qualcuno degli alti prelati che lo circondano dovrebbe suggerirgliele.
Peccato che sia ancora un monarca assoluto che non deve rendere conto di niente a nessuno e che sia circondato da vegliardi sterili che da secoli, non respirano all'aria aperta.

5 commenti:

Fra ha detto...

Tratti un argomento molto delicato e cruciale, qui..ed al quale,personalmente, mi sento molto sensibile. Sottoscrivo pienamente quanto affermi tu, molto bene argomentando,come sempre sei solito fare quando tratti tematiche serie. Anch'io ne ho parlato, in qualche modo nel mio blog, e in alcuni commentii lasciati qua e là per i blog. Il problema purtroppo è serio.. più di quanto lo sterile teatrino di polemiche che si è formato nei media faccia apparire..E non riguarda solo i fedeli, ma l'intera società civile italiana che, molto più di altre comunità mondiali, subisce e si fa influenzare dalle continue ed eccessive ed inopportune e dannose ingerenze del papa..Mi chiedo quando, nel nostro Paese, potremo davvero dire che lo Stato è laico ed in grado di prendere le proprie decisioni senza "comode" sottomissioni a dettami religiosi..(che comunque, alla fin fine sono poi sempre prese sulla pelle delle donne..degli omosessuali..di chi ha l'obbligo di vivere una vita che non è tale, ecc..)
Ciao,
Frida

Il cane di Jack ha detto...

Si è vero. Potrebbe anche starci che la Chiesa difenda le sue posizioni. Tuttavia quanto diverso sarebbe il contesto di queste posizioni, se vi fosse un impegno allo spasimo nei confronti dei deboli e degli emarginati.
Madre Teresa ha una statura morale che permette di accettare tutte le sue posizioni, anche le più rigide, e anche se non le condividiamo. Questo papa e questo clero, no. Secondo me non è un caso che alla chiesa piaccia più padre pio di madre teresa.
Ciao e grazie della visita.
I.

Lara ha detto...

Finalmente!
In giro per altri blog, il medesimo argomento viene trattato in modo ben diverso.
Concordo pienamente con Frida e con te, Sono il cane di Jack.

Ciao

Anonimo ha detto...

Sì, la Chiesa - e questo papa più di altri - sembrano vivere fuori dalla realtà, arroccati fra porpore, damaschi e slogan. Il Cristo di cui si dicono testimoni digiunava e si impolverava i sandali sulle strade più misere della Galilea, avvicinando i reietti senza discriminazioni o pregiudizi. Sia stato o non sia stato veramente il Figlio di Dio (e esista o non esista veramente quel Dio), quell'uomo lì è stato veramente un uomo giusto e il più moderno di tutti.
Un bacione da Chiara

Il cane di Jack ha detto...

Il Cristo diceva anche, cara Chiara, che il sabato fosse fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato, e, accusando i religiosi del suo tempo, diceva che imponevano agli altri pesanti fardelli che loro stessi non erano in grado di portare.
I tempi non sembrano tanto cambiati.
Ciao.
I.