giovedì 22 maggio 2008

Il dilemma nucleare

Secondo me il problema dell'energia è fondamentale. Gli attuali livelli di vita e di industrializzazione richiedono quantità di energia sempre maggiori o, quanto meno, un uso sempre più efficiente delle fonti attualmente disponibili. Senza energia a buon mercato la qualità della vita crolla drasticamente e questo è molto pericoloso anche per la democrazia e la libertà.
In questo stesso blog, in passato, ho detto che non sono contrario per partito preso al nucleare. Del resto in Francia sono attive ben venti centrali nucleari; in Germania, 12; in Svizzera, 4; in Slovenia, una. E questo solo per citare i paesi più vicini. Il problema delle scorie lo hanno tutti e comunque, secondo me è impossibile stimare comparativamente l'impatto inquinante di una centrale a carbone con quello di una nucleare, posto che la maggior parte delle scorie inquinanti di una centrale termoelettrica tradizionale o a carbone se ne vanno in atmosfera.
Tuttavia a me pare che per l'Italia sia ormai troppo tardi per un tardivo ravvedimento in materia di energia atomica.
Intanto sembra che le centrali nucleari non siano affatto una soluzione più economica per la produzione di energia: non rispetto al carbone ma più di altre fonti considerate più pulite come il gas o l'eolico.
In ogni caso, per costruire una centrale nucleare occorrono tecnicamente almeno 50 mesi. Ma se consideriamo tutto l'iter politico burocratico, occorre un tempo molto maggiore: per esempio, l'iter per la costruzione di una centrale nucleare in Finlandia è iniziato nel 1998 con la valutazione di impatto ambientale, ma i lavori si concluderanno nel 2010 - 2011. Questo comporta anche pesantissime conseguenze sul piano dei costi e, in ultima analisi, gioca anche a sfavore della convenienza economica dell'operazione.
Inoltre, se oggi in Italia di decidesse di soddisfare tutto il bisogno energetico con il nucleare, si dovrebbero costruire almeno 28 centrali da 1600 MW ciascuna, ma se ne potrebbero realizzare (considerato anche l'altissimo bisogno di acqua dell'impianto con conseguente necessità di ubicare gli impianti vicino a grandi corsi d'acqua) solo una decina; tutto questo, ammesso che si cominciasse immediatamente, potrebbe andare a regime fra una decina di anni: troppo tardi rispetto all'attuale situazione di deficit energetico con costi enormemente crescenti del petrolio e delle altre fonti. Due più due fa quattro: malgrado qualcuno voglia stupirci con effetti speciali, ci dovremmo rassegnare all'idea che solo il risparmio è l'unica soluzione realmente praticabile in tempi brevi e che forse una certa riduzione dei livelli di consumo è inevitabile.
Questo non significa che non si dovrebbe cominciare a lavorare per il futuro, senza pregiudizi e senza demonizzazioni.

***
Ho tratto la maggior parte delle informazioni dall'ultimo numero di Focus (Focus 188 - giugno 2008) e dalla voce di Wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/Abbandono_dell'energia_nucleare

5 commenti:

Lara ha detto...

Il Ministro Scajola ha rilanciato l'idea del nucleare.

Noi avevamo un referendum per il no, ma è possibile che Scajola riesca a ... ignorarlo.

Il nucleare potrebbe esserci utile, ma non è pericoloso in tanti casi?

Ciao I!

Il cane di Jack ha detto...

Alla prima questione io ti rispondo che, secondo me, il governo può ritornare sulla decisione presa dal popolo italiano circa venti anni fa, senza alcuna rottura della legalià, né formale né sostanziale.
La seconda questione che poni è molto più complicata. Secondo me, a questo punto, forse no (scusa la mia indecisione e la titubanza).
Il problema è che né il precedente governo Berlusconi né soprattuto l'ultimo governo Prodi, hanno fatto niente di utile al fine di cercare ed utilizzare fonti energetiche alternative.
Se leggi interamente l'articolo di wikipedia che ho citato ti renderai conto di quanto è complessa la questione.
In Italia però non siamo riusciti a fare nulla: nè eolico, nè solare. Arriviamo all'assurdo di usare scaldabagni elettrici per riscaldare l'acqua (ti rendi conto: combustibile fossile si trasforma in calore, il calore in energia elettrica e l'energia elettrica di nuovo in calore.... siamo completamente folli). Non abbiamo fatto centrali solari a concentrazione e siamo superati in qualsiasi campo dagli altri stati che, evidentemente, hanno governi più efficienti e lungimiranti). In Islanda, per esempio, stanno tentando di sfruttare l'energia del magma sotterraneo; in Italia sembra che ci manchino i vulcani almeno per tentare di studiarle certe cose).
Ora c'è anche tanta ignoranza in giro (il fatto che io sia ignorante non mi impedisce di notare l'ignoranza altrui :-). Il presidente della mia regione (la Sicilia) non fa eccezione: infatti ha dichiarato che la Sicilia è disponibile a fare una bella centrale atomica. Io so però che ci vogliono grandi corsi d'acqua vicino alle centrali e quindi sta dicendo, forse, una stupidaggine :-)
In realtà, l'Italia, potrebbe arrivare a costruire quattro o cinque centrali e non la trentina che servirebbero a raggiungere l'autosufficienza per qualche anno.
Non sono del tutto contrario alla loro costruizione, ma purché la gente sappia bene che l'energia nucleare non costa poco (come vorrebbero farci credere), che ci vogliono tanti anni per costruire le centrali, che l'uranio non è inesauribile e che in definitiva, risolverebbe solo una piccola parte dei nostri problemi.
Ciao e grazie della visita e del commento

Nicolanondoc ha detto...

Ciao |,mi sono permesso di riportare il tuo commento sulla nostra isola,
:-) :-) :-)

EveRBerZ ha detto...

E aggiungerei che noi non siamo la Finlandia dove la burocrazia è più veloce e non so se danno appalti a destra e a manca e non so se ne approfittano per mangiare soldi pubblici come da noi. Il nucleare è sicuramente meglio del carbone ma peggio di altro come gas ed eolico. Ne vale la pena? Di certo però non è bello continuare a comprare energia da Francia and co. Qualcosa bisogna fare.
Saluti

Il cane di Jack ha detto...

Anche se è una cosa che proviene dal governo b., purtroppo, sono costretto ad ammettere che forse è meglio che le facciamo queste quattro o cinque centrali. Io però, se fossi un'associazione ambientalista o un partito dell'opposizione che vuole il bene del paese, cercherei di scambiare il consenso alle centrali per qualcosa di concreto e di ben più duraturo: il sole e le centrali a concentrazione (e anche l'eolico oserei dire, anche se gli ambientalisti non sono d'accordo). Cercherei di scambiare il consenso con la ricerca scientifica che è l'unica cosa che alla lunga ci può salvare dallo spegnimento della luce.
Ciao Amico e a presto.
I.