martedì 5 febbraio 2008

Vi chiedo per cortesia...

Sento dire alla gente che non parteciperà alle prossime elezioni politiche o che darà fuoco alla propria scheda elettorale.
Io sono invece convinto che bisogna mantenere la speranza ad ogni costo, e che il paese, per quanto male vada, non merita di essere denigrato in ogni istante e nemmeno i suoi politici.
Forse i politici americani o francesi o tedeschi non sono tanto migliori dei nostri e la maggior parte dei nostri problemi non deriva direttamente dalla classe politica, ma da un modo di vedere e di fare il sociale e il politico che è proprio di tutta la base popolare dello stato o di gran parte di essa.
Per tornare al discorso di prima vi chiedo, per cortesia, di spiegarmi cosa ci sia di intelligente nel non andare a votare? Cosa ci guadagnerei come cittadino a non votare? cosa ci perderei come cittadino ad andare a votare? Contro chi protesterei? Contro tutti? Non equivale a dire contro nessuno?
Certo il singolo voto non modifica niente e può essere utilizzato come una delega in bianco da partiti politici che non rappresentano la gente. D'altra parte i politici, di fronte a un incremento dell'astensione, ridono sotto i baffi, pensando che comunque il loro zoccolo duro di voti e di clientele, in un paese che non vota e si disinteressa, avrà un peso sempre maggiore

8 commenti:

Lara ha detto...

Mi sa che l'unico simbolo rimasto della democrazia sia il voto.

Personalemnte non trovo il senso di non andare a votare.
Posso dire che, al momento, non so assolutamente CHI voterò.

Ciao

Il cane di Jack ha detto...

Grazie, Dama Verde! I simboli sono importanti!

EveRBerZ ha detto...

mi sono sentito tirato in ballo:)
Allora rispondo alle tue domande.
1 Non sono contro l'andare a votare, ma sono contro votare chi non ti rappresenta.
Il meccanismo della democrazia è semplice. Io delego una persona che penso mi faccia una buona politica perchè mi ha detto che fa delle cose e lui le deve fare.
Se non le fa non la voto più.
Nel caso in cui non ci sia nessuno che mi rappresenti, io che HO IL POTERE non voto nessuno. Che cosa succede dopo?
Semplice, ci sarà qualcuno che vorrà colmare quel voto, qualcuno di nuovo che pensa: se basta solo governare bene senza farmi corrompere per diventare presidente del consiglio allora farò così. A quel punto vado a votarlo e lui, per paura di perdere il mio voto, mantiene le promesse che mi ha fatto e non si fa corrompere.

Adesso, se ad Aprile andiamo a votare il meno peggiore tutti quanti, questi signori pensano: ma guarda un pò, posso fare l' indulto, leggi sulle intercettazioni, posso togliere inchieste a magistrati che indagano su di me, posso tenere una televisione abusiva, posso occupare la tv pubblica con risultati pessimi, posso dire che gli inceneritori fanno bene, posso dire che sono coglioni, che sono bamboccioni, posso non combattere la mafia che affossa questo paese, posso far lievitare il debito pubblico, posso precarizzare (o tenere precarizzato, dipende) il lavoro, posso fare un programma elettorale e non rispettarlo...e questi tornano a votarmi, bene...lo rifaccio! Questo è il senso di non andare a votare! Io invece non capisco chi butta cacca (diciamo così) su un governo e poi va a rivotarlo. Saluti

Fra ha detto...

Credo che il centro della questione non sia l'alternativa tra l'andare e non l'andare a votare, quanto piuttosto quella tra il COME AVERE, o non avere, POTERE, come cittadino, nei confronti dei politici. Ecco, (scusate se mi intrometto, ma, in qualche modo mi sento tirata in ballo anche io ;-),è qui che, secondo me, dobbiamo valutare se, davvero abbiamo il POTERE come dici tu, Everberz, non votando nessuno..Perchè il vuoto del voto mancato non penso che venga colmato da chi, onestamente, si mette in politica dopo e raccoglie i voti degli astenuti..Il vuoto resta tale e basta.Qualcuno ci va comunque al potere e il "silenzio" fa poco testo se le maggioranze, e i governi, si formano lo stesso..Certo, ci potrebbero esere i casi limite, paradossali, come quelli ipotizzati da Saramago nel suo romanzo Saggio sulla lucidità, ma lì, non solo si ipotizza un astensione di tutti, o quasi (cos molto poco realistica anche se "di peso"), ma..alla fine..la storia , lo stesso, non si conclude postivamente per i cittadini di dittatura..(preciso che non l'ho letto, questo romanzo, ma ne so perchè me ne hanno parlato tanto, e proprio a proposito della nostra situazione politica, due amiche che lo hanno letto e apprezzato..)Insomma..io continuo a pensare che è col voto che esprimiamo che "esercitiamo" il nostro potere di cittadini e che non è vero che non ci sia nessuno, proprio nessuno che non mi rappresenta..Vabbè..questo è quello che penso io..Magari non è una buona "ricetta" e..francamente sono molto nauseata, in generale, da questa attuale situazione politica italiana..Ma..mi conforta il fatto che, dopo il punto più basso, bisogna pur risalire..Stai a vedere quando!!!Ma succederà, succederà..Con le buone o..con le "cattive" (spero proprio di no, con quest'ultimo modo..sono contraria alla violenza..ma tante volte, nella storia..la violenza è stata, ahimè!, decisiva..)..
Ciao Ever e ciao I..e scusate se mi son lasciata prendere la mano con un commento così lungo..

EveRBerZ ha detto...

Non penso che il vuoto creato rimanga tale, condivido a pieno il tuo ottimismo, credo in una risalita ma non credo in una risalita con questa classe dirigente e...ripeto è la perchè la mandiamo noi...
Per finire, in Italia all' indomani di mani pulite e dopo la ifne di p.s.i e d.c c'è stato un grande vuoto che è stato colmato da un certo Silvio Berlusconi che ha accolto la domanda di quel popolo cattolico e di destra...
La stessa cosa può succedere ma chi si presenta dovrebbe sottostare alle regole del popolo. Ripeto tu un po ti senti rappresentata e ok, ma chi non si sente tale non deve votare per il bene della democrazia, perderebbe il suo potere, contraddirebbe un principio della democrazia, quello della rappresentanza...e i principi non si negoziano.

Il cane di Jack ha detto...

Caro Amico, io però vedo una cosa diversa, pur rispettando le tue opinioni. Io credo che tutto lo spazio che viene lasciato vuoto da uno venga occupato da un altro. Così succede quando non si va a votare. Forse tu vivi in un posto dove non ci sono clientele, ma ti posso assicurare che so di persone che hanno scambiato il libero esercizio del loro diritto di cittadini per una busta di spesa. Mi ricordo dei tempi in cui il sistema di potere democristiano ti lasciava intenderti di avere i mezzi per individuare il tuo voto segreto nella cabina elettorale, anche e attraverso il sistema delle cordate. Io non sono mai stato comunista, ma mi ricordo del mio secondo voto, dato a democrazia proletaria, come a un riscatto: "non voglio appoggiare questo sistema di potere, non posso fare nulla contro di loro, ma non avranno la mia anima". Ero ben conscio che democrazia proletaria, che allora, soprattutto in Sicilia, rappresentava quanto di più marginale politicamente, non avrebbe potuto rappresentarmi.
E poi la storia del voto di protesta dovrebbe insegnare che spesso sorgono forze che millantano una rappresentatività che non hanno in realtà e riescono a intercettare i disinteressati e coloro che nella politica cercano la novità: mi riferisco per esempio ai tempi in cui cominciarono ad affermare politicamente la lega lombarda ed il senatur. Perdonami se faccio questo accostamento tra la lega e le tue migliori intenzioni, ma vorrei farti capire come la non condivisione della tua posizione non sia il solito atteggiamento da bastian contrario, ma il risultato di meditazione, di ragionamenti e di osservazioni, giuste o sbagliate che siano. Un'altra cosa voglio dirti: l'errore, anche mio, consiste nel votare-e-poi-tornarsene-a-casa (me culpa1). E' errato l'atteggiamento (mea culpa2) che qualcuno debba sorgere all'improvviso e venire a risolvere i nostri problemi, e che fino ad allora possiamo esimerci dal fare delle scelte; intanto perché la scelta, libera e non prezzolata, ha un valore in sé. E poi perché la scelta continua a rappresentare una specie di obbligo per l'essere umano, che sceglie anche quando non sceglie. Tu mi hai spiegato perché la tua non scelta, per te rappresenta qualcosa di significativo. Il fatto è che la "non scelta" non esce dalla tua sfera e i capoccioni non ti daranno lo spazio e il tempo per spiegarla e la intenderanno maliziosamente come rinuncia.
D'altra parte non cercherò più di convincerti e se qualche altra volta, da qui ad aprile, inviterò le persone a votare, non sentirti chiamato in causa... :-)
Ciao
I.

EveRBerZ ha detto...

Va bene non mi sentirò chiamato in causa...:)però voglio solo aggiungere una cosa. Sempre con il rispetto delle tue opinioni, ti assicuro che da dove vengo io esistono clientele, soprattutto a livello locale, ma comunque siamo in una situazione che questo sistema non funziona più neanche per i "clientelati" ma soprattutto dicendo che i non clientelati in Italia sono di più. Prima non c'era la rete e altri mezzi che noi adesso abbiamo per sapere e conoscere, quindi il vuoto che, come giustamente hai detto un tempo ha colmato bossi (ma anche berlusconi), questa volta con delle persone più consapevoli magari sarà colmato da qualcun altro... non ne sono sicuro ma lo spero, anzi...adesso che ci penso è la mia unica speranza, per quello ho deciso di essere tra coloro che non votando non rinunciano, anzi...
Saluti

p.s. mi ha fatto comunque piacere l'apertura al mio punto di vista da parte vostra.

p.p.s scusando l'insistenza il mio non è voto di protesta.Comunque sia il voto contro e il voto strategico li ritengo a pari del primo nemici del potere popolare.

Saluti

Anonimo ha detto...

Hai ragione al 100 per 100.

Cristiana

Amica di Frida