sabato 16 agosto 2008

Catania // Crac

Copio l'articolo di Concetto Vecchio apparso su Repubblica a questo link

Buio, rifiuti e scuole sfrattate
Catania sull'orlo del crac
(di Concetto Vecchio)


CATANIA - L'ultima minaccia è arrivata la mattina del 14 luglio. Un foglio bianco nella buca delle lettere: "Non rompere più la minchia". Un mese dopo, il 10 agosto, gli hanno tolto la scorta. "Non sussistono più ragioni di pericolo", recita l'asciutto dispaccio della Prefettura. Orazio Licandro, 46 anni, è un uomo solo.

È l'ultima conseguenza del pauroso crac che sta mettendo in ginocchio Catania, la nona città d'Italia. "Me ne andrò da qui", annuncia in un bar di corso Sicilia, tra frastuoni di ambulanze e zingarelli che reclamano l'elemosina. "Non lo faccio solo per me: lo faccio soprattutto per i miei figli, che hanno 7 e 4 anni.

Questa è la città con il più alto tasso d'illegalità d'Europa. E noi della sinistra siamo disarmati, anche per colpe nostre beninteso". Probabilmente non esagera in pessimismo: "Nuatri semu catanisi e i cristiani s'ana spagnari", motteggia un barista di via Etnea. "Noi siamo catanesi e la gente deve avere paura di noi".

E Catania fa davvero paura, gravata da un fardello di debiti comunali pari a 900 milioni. E' stato Licandro, ex parlamentare del Pdci, a far esplodere il caso, invocando accertamenti patrimoniali non solo nei confronti dell'ex sindaco Umberto Scapagnini - al potere dal 2000 al 2008 - ma anche della burocrazia comunale. "A tutt'oggi non sappiamo dov'è stata inghiottita questa gigantesca montagna di denaro".

La Procura a luglio ha spedito 40 avvisi di garanzia. Come si vive in una città sull'orlo della bancarotta? Mute di cani randagi scodinzolano la sera per via Umberto, di fronte alla storica villa dedicata al Bellini, chiusa da aprile. Tornare a casa dopo il cinema mette paura. Nella vicina via Pacini, dove abita il governatore Raffaele Lombardo, non ci sono cassonetti per depositare la spazzatura e i sacchetti di plastica si ammucchiano come piramidi davanti ai portoni, e spesso prima dei netturbini arrivano i bastardini a squarciarne i resti.

Non a caso: gli spazzini percepiscono gli stipendi a singhiozzo e rovesciano la loro rabbia svuotando periodicamente i contenitori davanti al municipio. Da settembre incerti gli stipendi dei dipendenti comunali. Le scuole rischiano lo sfratto. A San Cristoforo, ventre popolare, dove la "dispersione" sfiora il 20 per cento, le suore Orsoline sono stufe di aspettare i 150 mila euro di affitti arretrati promessi più volte per la media Doria: lo sfratto, rinviato più volte, sembra imminente.

Novecento milioni di debiti ha il Comune, 16 milioni li deve alla società che gestisce l'illuminazione pubblica, e tratti del centro storico sono al buio, da mesi. In via dei Corridoni, di fronte alla casa del "viceré" Lombardo, l'illuminazione è data dalle insegne dello storico cinema Odeon. I fornitori sono inferociti: aspettano 140 milioni. Le cooperative sociali non pagano gli stipendi da mesi. Perfino le edicole non forniscono più i giornali. Le librerie non accettano i buoni libri. Senza benzina i vigili. Uno scooterista alle 8 del mattino sfreccia per piazza Duomo, è senza casco (a Catania s'usa così), il vigile lo chiama, pensi che gli faccia la multa, invece discutono di una faccenda privata, poi il motociclista si congeda impunito: "Salutammu".

L'economia langue. Ikea doveva aprire uno stabilimento nella zona industriale, centinaia di assunzioni in cantiere: hanno rinunciato. Forse apriranno a Palermo. Licandro, che insegna diritto romano a Catanzaro, medita di andare a vivere a Roma. "Cosa potranno fare qua i mie figli, una volta terminati gli studi? Bussare alle porte della segreteria di un politico. Questa città non ha futuro". Un milione di abitanti ha Catania (paesi satelliti compresi). Una vitalità prepotente: piena di teatri, cinema, anche rockstar (Consoli, Trovato, Battiato, Venuti).

I catanesi, pur votandolo in massa, l'avevano capito subito di che pasta era fatto Scapagnini, ribattezzato "Champagnini". Il paradosso è che alle ultime comunali otto su dieci hanno votato per il Pdl. Tutto è lento: c'hanno messo 45 giorni per la proclamazione degli eletti, 58 giorni per l'insediamento del consiglio comunale. Come assessore al Bilancio è stato nominato l'ex presidente della commissione bilancio Gaetano Riva, commercialista: "Catania, come Roma, si merita un impegno governativo", dice. Il sindaco Raffaele Stancanelli (An), intanto ha speso 300 mila euro - presi da chissà dove - per due stabilimenti balneari sulla spiaggia di piazza Europa. Li hanno subito sequestrati. Erano abusivi.

(15 agosto 2008)

giovedì 14 agosto 2008

Ferragosto

Chissà perché ultimamente le parole non le sento provenire da dentro come mi accadeva prima. Ci provo a scavarle dentro immagini che ho nella mente.
Una prima immagine è una mia amica che nuota e non vuole uscire mai dall'acqua. In effetti l'acqua la senti che ti avvolge come un vestito comodo. Vado a bracciate e non ho grandi piedi. Però da qualche anno a questa parte sto meglio in acqua, mi sento più a mio agio, tranne quando il mare è forte e a volte bevo o mi entra acqua dal naso e allora mi viene un po' di paura. Ma la paura è ben compensata dal piacere della compagnia dei miei amici o da quello più raffinato della solitudine.
Quindi la prima cartolina che vi mando è di mare e di cielo, di una donna pesce e di acqua di mare che mi attira e mi intimidisce. Dell'inquinamento fate voi quello che vi pare, cerco di evitarlo come posso ma come fuggire per sempre lo sporco o il rischio di sbattere contro un'onda più forte delle altre ?
La seconda immagine è quella di un ristorante, pausa pranzo. Non è la seconda in ordine cronologico perchè in realtà è accaduto qualche tempo fa. Avrei mille cose da dire tutte sognate e molte sconce, ma le eviterò proprio per quella impossibilità pratica di essere spontanei di cui ho parlato con lei quel giorno. Se si vuole essere spontanei bisogna stare molto attenti a ciò che si ha dentro. Forse io ti idealizzo, ma probabilmente tu hai interiormente parole e sentimenti molto più spirituali dei miei. Io, invece, malgrado tutte le apparenze, sono molto carnale. E' stato molto bello pranzare con te e sono stato molto, troppo bene. Questo non te l'ho detto, ma potresti scoprirlo un giorno.
La terza cartolina che spedisco è molto ma molto spinta, quasi pornografica: un uomo e di una donna fatti a modo loro, che non potrebbero essere più diversi e che si vogliono bene. Nella cartolina si vede un rapporto di chiara amicizia di due che fanno sesso senza frenarsi in nulla. Lui si vede che è come uno che prova a parlare una lingua appena imparata e non riesce ancora a distinguere, per esempio, tra un bicchiere e la coppa che danno in premio al vincitore di una gara. Lei ha fiducia in lui. Il linguaggio, scarno e povero di vocaboli, trasmette una comunicazione intensa, fatta di sudore e di altri liquidi, di bocche, di genitali, di gesti e azioni quasi proibiti.
Poi c'è l'immagine vista su un giornale: è un immagine di povertà e di sconforto. Di certo non è qualcosa di personale e tuttavia la considero mia. Magari poi le cose non saranno andate come sembra. Certo tutto questo odio per i poveri e per gli accattoni deve nascondere qualcosa di orrido dentro la gente. Allora provo a entrare dentro quel povero, ma bellissimo corpo di prostituta .
Immediatamente capisco che ero troppo stanca, di tanti rapporti sessuali con vecchi sudati e con uomini stufi di chissà quale vita. E poi sono venuti quei pagliacci vestiti da poliziotti e mi hanno presa all'improvviso senza che io avessi il tempo di tentare di scappare. Sono stata costretta a fare tanti movimenti che non volevo e a dire tante parole in questa lingua che parlo da poco e che mi affatica. Mi sono sentita più puttana di quando ero per strada. A un certo punto sono stata troppo stanca e mi sono messa a dormire per terra, fottuta da troppe persone anche oggi, con le mie gambe belle e sporche che qualcuno ha fotografato e che poi sono diventate un caso nazionale. Domani sarò ancora una puttana e dovrò guardarmi dalle grandi mani di picchiatori, e continuerò la mia vita di basket per peni solitari.
Adesso è quasi ora: arriva ferragosto e non ho più cartoline. Il mare è salato anche la notte di questa vigilia di festa e fa caldo. Io ho ancora voglia e ne voglio di più. Vita.

martedì 12 agosto 2008

Strage di Sant'Anna di Stazzema

Stamattina mi sono svegliato tardi con una puntata di Rai educational sulla strage di Sant'Anna di Stazzema, ad opera delle SS, avvenuta il 12 agosto 1944.
La MEMORIA mi sembra un buon motivo per farci un post e per fornire anche qualche link in materia.
http://www.santannadistazzema.org/sezioni/LA%20MEMORIA/
http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=539
Le vittime della strage meritano il nostro ricordo anche e soprattutto perché i fascicoli processuali riguardanti l'atrocità sono rimasti nascosti dentro un armadio (il c.d. armadio della vergogna) per quarant'anni insieme a quelli di altri orrori. Come si vede, quando la politica decide di metterci una pietra sopra, in un modo o nell'altro ci riesce quasi sempre.
http://www.rifondazione-cinecitta.org/armadio-vergogna.html
Ma è anche vero che quando la gente decide di non dimenticare una forma, anche simbolica ,di giustizia riesce ad ottenerla (ci dobbiamo accontentare anche dei simboli a questo punto della storia).
Un saluto a tutti
Isidoro

lunedì 4 agosto 2008

Repost: La Chiesa, i morti viventi e l'incapacità di tornare indietro

Non voglio attaccare la Chiesa; noto solamente che questa istituzione ha la capacità di trasformare in dogma di fede tutto ciò che tocca. Come nel caso dell'eutanasia in generale e dello stato vegetativo in particolare. Basterebbe seriamente cominciare ad accettare la distinzione tra morte della persona e morte dell'organismo, per avere una base su cui cominciare a discutere per cercare principi condivisibili, senza abbandonare la propria storia e il proprio vangelo, ma allo stesso tempo guardando ai casi e alla gente con autentica pietà cristiana. D'altra parte nella storia cristiana la morte è stata sempre identificata con l'abbandono dell'anima da parte del corpo e la Chiesa non ha avuto difficoltà ad accettare il concetto di morte cerebrale (chissà se il problema fosse posto oggi, se la Chiesa accetterebbe il concetto così facilmente; meno male che è acqua passata).

(a proposito della distinzione tra morte dell'organismo e morte della persona, voglio citare un interessante articolo di Peter Singer)

[già postato il 18/10/2007]