martedì 15 luglio 2008

Teoremi e congetture

Poiché oggi, a partire dal commento del nostro beneamato Presidente del Consiglio sui fatti penali d'Abruzzo, molti hanno parlato di teoremi come di un qualcosa sostanzialmente campato in aria e strumentale a una tesi precostituita (In altre parole: prima ti condanno per motivi politici e poi costruisco un castello di chiacchiere e di prove fasulle e inconsistenti a supporto del mio obiettivo) , sono entrato in grande confusione. Io mi ricordo vagamente (l'ignoranza di ritorno è una brutta cosa) che i teoremi di Pitagora o di Euclide, erano cose serissime, e verissime, almeno dal punto di vista matematico.

Cos'è un teorema: "In matematica per teorema, strettamente, si intende un enunciato che viene dimostrato nell'ambito di una teoria formale (come ogni altra proposizione derivabile dagli assiomi della teoria mediante un procedimento dimostrativo) e che in una esposizione sistematica della teoria viene presentato come risultato di rilievo. Il suo ruolo di rilievo differenzia i teoremi dai lemmi, dai corollari e dalle semplici proposizioni della teoria. Un teorema è dunque un'implicazione logica tra due predicati." (wikipedia alla voce Teorema)

Cos'è dunque un teorema accusatorio? che significato possiamo dare alla locuzione se non di un'incolpazione che risulta dalla implicazione logica tra due o più predicati, che, per la giustezza delle premesse, risulta fondata e vera?
Certo il Presidente del Consiglio e tutti coloro che sono andati dietro di lui nelle sopra citate espressioni, avrebbero più correttamente dovuto usare il termine congettura.
Congettura è, sempre secondo Wikipedia, una affermazione o un giudizio fondato sull'intuito, ritenuto probabilmente vero, ma non dimostrato.
Anche questo termine secondo me non sarebbe stato molto appropriato, tuttavia, se l'intento era quello di ingenerare un sospetto sull'operato dei giudici, sarebbe stato meglio usare questo secondo termine.
Una congettura la potrei fare io quando, non avendo uno straccio di prova, affermassi che secondo me, in Italia la corruzione esiste ed è un fenomeno molto diffuso nonché una delle principali cause dello sfascio morale ed economico della mia patria.
Ma probabilmente i pubblici ministeri che hanno richiesto la misura cautelare e il giudice che l'ha accordata, qualche prova ce l'hanno. Anche questa è una congettura, ma io ovviamente non possiedo il dono della conoscenza come tanti altri, che, ricoprendo posizioni di potere, possono permettersi di parlare senza aver letto gli atti e senza aver atteso per lo meno che qualche altro giudice si pronunci...
Saluti a tutti
I.

2 commenti:

riri ha detto...

Ciao Isidoro,è una situazione che crea amarezza,rabbia ed altro...a parte i termini erronei che usano,ma l'ignoranza abbonda tra i nostri politici e non solo....per me,semplice cittadina che legge qualche notizia è chiaro solo una cosa:se ti arrestano e ti mettono in cella(pura utopia,lì si rimane molto poco,ahinoi),è perchè comunque ci sono delle prove, o no?Poi ci dovrebbe essere un'indagine,un processo per stabilire la colpevolezza senza ombra di dubbio...mi viene da dire:ma quali dubbi?Qui è ormai evidente che c'è un marciume dilagante a tutti i livelli....
Ti abbraccio e confido sempre in quella parte di popolo italiano che non ci sta!!!!

Il cane di Jack ha detto...

Il dubbio c'è sempre. E la pietà per il detenuto è un sentimento umanissimo e nobilissimo. Ma perché questi sentimenti non ci impediscono di perseguire il rom che fa qualche borseggio e invece dovrebbero impedire di mettere in galera i politici che hanno letteralmente portato sull'orlo del baratro il nostro paese?
Un bacio Rosy e grazie per le tue visite che mi riempiono di orgoglio.