sabato 24 settembre 2011

Art. 1

"L'Italia e' una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranita' appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione."

Se ogni parola ha un peso, l'Italia è una. Nessuna Padania, nessun Nord, nessun Sud. Italia proprio una. Variegata, multiforme, caotica, fatta di italiani e di stranieri, di uomini e di donne che lavorano. Si fonda su qualcosa di umile, l'ltalia disegnata dai costituenti, mica sul traffico di droghe, mica sul riciclaggio di capitali mafiosi, mica su ricchezze miliardarie messe su chissà come. No, proprio sul lavoro e sui lavoratori. Volevano che si guadagnassero da vivere con il lavoro i suoi figli, non con i derivati e porcherie finanziarie di questo genre, oppure con i gratta e vinci o il superenalotto. Chi comanda in Italia: ecco questo è un punto debole, un'astrazione. Democratico significa che sovrano è il popolo. Solo che il popolo non si vede, non riesco a riconoscerlo, io non mi sento il popolo e nemmeno una sua parte. Non riesco a immaginare questo omone fatto di tanti piccoli omini che si chiama Popolo. Forse allora significa che la sovranità appartiene ai cittadini, a coloro che abitano sul suolo italiano, ai vecchi rincoglioniti e ai bambini. La sovranità appartiene ai malati terminali e alle checche isteriche. Tutti noi che poi raramente riusciamo a esprimere una volontà comune. Non dico a essere tutti perfetti, ma quanto meno tutti in buona fede. No purtroppo nemmeno questo.
E non dice nemmeno che la sovranità appartiene alla maggioranza, per quanto schiacciante possa essere. E le forme e i limiti della Costituzione sono un limite che impone rispetto per tutti, proprio tutti, anche se mi è difficile ammetterlo oppure comporta accuse di essere moderato e amico di gente troppo diversa....

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