martedì 16 settembre 2008

Debiti stupefacenti

Ci sono cose che proprio non riescono ad entrare in questa mia zuccaccia maledetta. Una di queste cose è come l'economia moderna, globalizzata, informatizzata, finanziarizzata possa fondarsi così tanto sui debiti. Non ho la competenza per scrivere un articolo di economia, tuttavia penso che un'economia sana dovrebbe basarsi sui prodotti, sulle innovazioni, sulla risposta ai bisogni della gente, non sul debito. Ora siamo arrivati a una crisi finanziaria di vasta entità, che alcuni paragonano alla grande depressione del 1929.
Da profano sto cominciando a pensare che indebitarsi per la gente, per gli enti pubblici, per gli stati, per quasi tutti gli operatori in campo finanziario sia una specie di tossicodipendenza. Il bello è che chi non vuole o non può indebitarsi viene considerato un mutante o un alieno. Qualche tempo fa ho acquistato un'utilitaria in contanti e ho visto bene il venditore guardarmi con aria di grande disapprovazione :-) .... ma io me ne sono fregato... Chi in questi anni di grande sperpero non ha potuto indebitarsi ha ovviamente sviluppato sensi di inferiorità o di colpa e stare in affitto è diventata quasi una macchia nella morale della persona. Andare in giro con macchine vecchie e scassate, roba da accattoni.
Noto anche che la follia collettiva dell'indebitamento non mette al sicuro le poche formichine che sono rimaste in giro. I risparmiatori che a suo tempo investirono in Cirio, Parmalat, bond argentini ne sanno qualcosa: paradossalmente chi risparmia è meno al sicuro di chi si indebita e, alla fine, non ha più niente da perdere.
Ora non so come andrà a finire ma so perfettamente che alla fine del ciclo qualcuno parlerà di rifondare l'economia mondiale su basi nuove, ci saranno nuove e ferree regole che impediranno l'emissione di titoli e mutui “spazzatura”. Gli stati cominceranno di nuovo a ingerirsi pesantemente nell'economia e così via. Ma sono anche sicuro che poi il capitalismo comincerà a dimenticare che l'economia è fatta di prodotti, di beni e di cose utili e comincerà di nuovo ad assumere vecchie e nuove droghe finanziarie. O forse no, nessuno ha la palla di vetro e il futuro è sempre altro da ciò che pensiamo e ciò impone, nel lungo periodo, il metodo della speranza. Nel breve periodo però, visto quello che sta succedendo, mi sembra ridicolo essere ottimisti.
Un saluto a tutti
I.

5 commenti:

Fra ha detto...

Nel breve periodo, caro I. siamo in recessione, anche "tecnicamente", leggevo ieri sul giornale..:-(
Dunque altro che ottimismo..E la recessione è solo all'inizio..
La tua analisi, per una come me, che è profana di queste cose, come o più di te, mi sembra interessante e fotografa bene quello che è sotto gli occhi di tutti..Io, ad esempio, sono tra quelli che qualche debito non possono fare a meno di farlo..Non so se sono drogata, per questo..Forse..Forse si, forse potrei evitare qualche spesa..Ma una cosa è certa: il mio stipendio non basta..:-(
Ciao e un bacio
F.

Anonimo ha detto...

Come sempre la tua anlisi tocca a fondo.. Un caro saluto, Giulia

Il cane di Jack ha detto...

@ Frida: Gli stipendi non bastano perché abbiamo un sacco di nuovi bisogni. Non bastano perchè c'è stato uno spostamento di ricchezza a vantaggio di tanti piccoli e grandi ricchi. Non bastano perchè la strategia del credito facile ha permesso l'importazione di un sacco di beni che vengono prodotti altrove senza comportare la produzione di redditi da noi. L'euro alto poi svantaggia le esportazioni. A me sembra che noi (noi sistema) consumiamo molto di più di quello che produciamo e riusciamo a farlo grazie all'indebitamento. Indebitarsi quindi è diventato come dare anfetamine a un vegliardo: continuerà a correre fino a quando il cuore scoppierà.
@ Giulia: grazie della visita. Si ma a che serve: stiamo tutti dormendoci sopra, siamo come anestetizzati.
Ciao e un bacio ad entrambe
I.

Fra ha detto...

Vista l'attualità dell'argomento, ho voluto rileggermi il tuo post ora, a distanza di quasi un mese da quando lo hai scritto. Ecco, vorrei dirti adesso (che l'argomento è ancor più attuale di allora) che paradossalmente ora riesco a vedere anch'io quella "speranza" da medio periodo, che tu avevi già intravisto e che io invece nemmeno consideravo, concentrata com'ero sulla mia personale prospettiva di breve periodo..Insoma..quasi quasi..ben venga 'sta crisi! Se poi si cambia rotta, almeno per qualche decennio, e si torna all'economia vera, quella fondata sui "fatti" e non sulle "droghe", come le chiami brillantemente tu, ben venga..Faccio i sacrifici vedendo una prospettiva, almeno! A patto però la lezione che si trae dalla crisi (ritorno alla concretezza in economia e all'etica in economia) sia più lunga della crisi stessa..Chè non è accettabile pensare d'esser "saggi" solo se in crisi!..O no? :-)
Un bacio
Frida

Il cane di Jack ha detto...

Oggi come oggi non sono più nemmeno tanto sicuro che ci sia una reale volontà di rimediare ai problemi nel lungo periodo. Altrimenti non si tenterebbe di dare l'ennesimo colpo di spugna sui reati penali commessi da coloro, o da alcuni di coloro che con la loro finanza corsara hanno dato parecchi duri colpi all'economia italiana negli ultimi anni (Vedi casi Cirio, e Parmalat soprattutto). D'altra parte la direzione in cui si va, mi pare, da parte dei governi mondiali, è di salvare le fortune di coloro che in questi anni si sono arricchiti a dismisura. Noi, d'altra parte, negli interstizi del pensiero dominante, possiamo ricominciare a pensare che quello creato dal sistema capitalistico non è il migliore dei mondi possibili. Per il momento non possiamo fare altro che stare a vedere, magari cercando di vedere nuove utopie :-)
Un bacio
I.